Ogier correrà nel WEC con una LMP2. E per il 2023 punta al volante di un’Hypercar

Sebastien Ogier insieme a Charles Milesi (a sinistra) e Lilou Wadoux, intorno alla Oreca-Gibson del team Richard Mille Racing con il quale l'8 volte campione mondiale rally correrà l'intera stagione WEC 2022 nella categoria LMP2
Sebastien Ogier correrà nel WEC 2022 a tempo pieno con il team Richard Mille Racing nella classe LMP2. Inizia così l’avventura nelle corse di durata...

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Sebastien Ogier correrà nel WEC 2022 a tempo pieno con il team Richard Mille Racing nella classe LMP2. Inizia così l’avventura nelle corse di durata dell’8 volte campione del mondo di rally, reduce da un dolce amaro secondo posto al Rallye di Montecarlo. Il francese farà equipaggio con due giovanissimi piloti connazionali, entrambi classe 2001: Charles Milesi, già vincitore della 24 Ore di Le Mans del 2021 tra le LMP2 con una Oreca del team WRT, e Lilou Wadoux, ragazza che si è già messa in luce del monomarca Alpine Elf Europa Cup.

Per Ogier è una tappa di avvicinamento fondamentale ad una categoria cui ha dimostrato di puntare già da un po’ e al quale vuole dedicarsi a tempo pieno, anche a discapito del WRC, categoria alla quale quest’anno parteciperà solo parzialmente. L’asso francese, grazie ai buoni uffici dei quali ovviamente gode all’interno del Toyota Gazoo Racing, ha già provato la GR010 che ha dominato il campionato 2021, in due occasioni: a Sakhir in novembre come rookie (insieme proprio a Milesi) compiendo 94 giri e qualche giorno fa ad Aragon per un test privato del team. Inoltre ha provato la vettura anche al simulatore, a Colonia.

L’obiettivo finale è sedere nel 2023 al volante di un’Hypercar per puntare a risultati importanti. L’esperienza in LMP2 dunque è una sorta di battesimo del fuoco: dopo i buoni riscontri cronometrici in prova – a Sakhir ha ottenuto il quinto tempo – il transalpino dovrà confrontarsi in pista con i suoi avversari, a partire dal primo dei sei appuntamenti previsti dal calendario: la 1000 Miglia di Sebring del 18 marzo che sarà preceduta una settimana prima dal tradizionale prologo che permetterà di misurare già i rapporti di forza tra macchine e piloti.

Dunque per Ogier non ci sarà solo il cronometro da battere e la licenza di intraversare la vettura, ma dovrà imparare a sfruttare le traiettorie su asfalto e mettersi il pugnale tra i denti per lottare direttamente con gli altri contendenti, adottando uno stile e operando manovre ai quali un pilota di rally non è abituato come i sorpassi, la difesa e il cosiddetto fighting (combattimento). Una sfida affascinante che l’asso di Gap vuole vincere per dimostrare di essere un pilota completo, così come hanno fatto in precedenza Fernando Alonso e Sebastien Loeb.

Ogier disputerà dunque tutto il calendario WEC e, dopo il Rally di Monte Carlo, rivedrà il volante della sua GR Yaris Rally1 sicuramente il 19 maggio in Portogallo e il 23 giugno in Kenya per il Rally Safari, ma potrebbe correre anche altre gare, eccetto il Rally dell’Acropoli e del Giappone che si sovrappongono rispettivamente alla 6 Ore del Fuji (11 settembre) e alla 8 Ore del Bahrain (11 novembre). Se Ogier dovesse dimotrarsi competitivo, potrebbe aprirsi per lui la possibilità di sedere su una Toyota, soprattutto se a Colonia e a Nagoya dovessero decidere di schierare una terza vettura per correre anche nell'IMSA e parare a Le Mans l'attacco concentrico di tutti i marchi che saranno presenti nel 2023 tra cui sicuramente Audi, Cadillac, Ferrari, Peugeot e Porsche. E forse anche BMW e Honda...

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Il Mattino