VELIZY - Nome in codice P21. Con sigle come queste le case automobilistiche nascondono i loro prodotti fino a quando non è il momento di svelarli. Sono così che li...
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La P21 è in realtà la nuova Peugeot 208, un’auto importantissima. Per molti motivi. Il primo è nei numeri: oltre 2 milioni di esemplari venduti, 235mila solo lo scorso anno in Europa (delle quali 33.500 in Italia) dove è stata l’ottavo modello più targato. Il secondo è dinastico: stiamo parlando dell’ultima discendente di una stirpe che parte dalla 205 del 1983 e i cui geni si vedono ancora sulla nuova 208. Basta dare uno sguardo alla forma della finestratura laterale e al fregio sul montante posteriore per accorgersi che il sangue non è acqua, anche per le automobili. Il resto è frutto della naturale quanto doverosa evoluzione dettata dal tempo, dal gusto, dal progresso tecnico e soprattutto dalle normative. Dare forma a un prodotto così complesso ha davvero qualcosa di miracoloso che desta tanto più stupore quanto più si conoscono tutti i processi ed i vincoli che vi sono dietro. Quel che è sicuro, è che la nuova 208 ha i segni tipici delle Peugeot di ultima generazione come forme agili, le fauci luminose e i tre graffi di luce che ne percorrono sia i fari, sia le luci posteriori unite a da un’unica lente in nero lucido. C’è anche un terzo motivo: la 208 sarà, per la prima volta, offerta con un motore a benzina (1.2 da 75 cv, 100 cv o 130 cv), a gasolio (1.5 da 100 cv) ed elettrico. Al contrario di altri esempi, la 208 elettrica è praticamente identica a quelle con il tubo di scarico perché vuole essere semplicemente una 208 con un motore diverso.
Anche gli spazi interni sono identici, grazie all’ingegnosa disposizione ad H della batteria: un po’ sotto i sedili anteriori, un po’ sotto quelli posteriori ed il resto nel tunnel, senza restringimenti al bagagliaio da 311 litri. In tutto ci vanno ben 50 kWh per un’autonomia di 340 Km (WLTP). Nessuna differenza anche nella scelta degli allestimenti perché si potrà avere anche con quelli più sportivi. Del resto stiamo parlando della versione più potente in gamma con i suoi 100 kW (136 cv) e 260 Nm che gli danno uno 0-100 km/h in 8,1 s. e una risposta all’acceleratore degna di un’auto da corsa, ma ad emissioni zero. Eppure la nuova 208 il meglio lo dice quando ti accoglie tra le sue braccia. Se ti siedi dietro, lo spazio per le gambe è identico, ma la posizione è più comoda e per la testa c’è maggiore libertà di movimento. Se invece ti siedi davanti, colpisce la cura dei materiali tra plastiche morbide, finiture metalliche, Nappa cucita a vista e anche Alcantara, ma ancora di più l’ergonomia dei comandi a registro, dello schermo del sistema telematico rivolto verso gli occhi del guidatore e dello sportellino dove appoggiare comodamente lo smartphone per averlo a portata di dito e sfruttarne i servigi, in piena sicurezza.
A questo proposito, si parla di guida autonoma di livello 2, come l’ammiraglia 508. Ma il bello sta di fronte, con la strumentazione in alto e il volante piccolo e squadrato in basso. Quale sarebbe allora la novità? È l’i-Cockpit che proprio la 208 aveva inventato nel 2012 e che ora si trova in 5 milioni di Peugeot. Poi spingi il pulsante, il quadro si accende è ti accorgi che è tridimensionale, un effetto creato da due quadranti sovrapposti, di cui uno traslucido, per fornire tante informazioni con un modo efficace quanto spettacolare. Una cosa del genere si era vista solo sui concept e invece è diventata realtà non su una supercar. È il futuro che ti avevano raccontato e che arriva in un attimo, su un’auto lunga 4 metri e che tutti potremo acquistare. Si chiamava P21, per tutti sarà la Peugeot 208.
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Il Mattino