Rinasce a Milano la leggendaria Isotta Fraschini. La casa italiana che ha inventato il lusso automobilistico sarà a Le Mans

La LMH (acronimo di Le Mans Hypercar) Tipo 6 Competizione
Risorge a Milano, dove fu fondata nel gennaio 1900, l’Isotta Fraschini. Cioè la casa italiana che di fatto ha inventato il lusso automobilistico, come testimonia un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Risorge a Milano, dove fu fondata nel gennaio 1900, l’Isotta Fraschini. Cioè la casa italiana che di fatto ha inventato il lusso automobilistico, come testimonia un certificato di nascita che precede di 2 anni Hispano Swiza, di 6 Rolls Royce, di 9 Bugatti e addirittura di 19 Bentley. Una leggenda che ha ispirato anche la scelta della location per il “battesimo”, che è stato celebrato nella sede dell’Automobile Club di Milano dove agli albori del XX Secolo la neonata azienda creata da Cesare Isotta e dai tre fratelli Fraschini (Oreste, Antonio e Vincenzo) aveva ottenuto la prima licenza di costruttore automobilistico.

Coerente con la tradizione del marchio è anche la vettura protagonista dell’evento milanese, svelata per la prima volta nelle sue forme definitive e realizzata secondo una filosofia che il presidente Alessandro Fassina ha sintetizzato nella definizione «un cuore con tre anime», spiegando che sulla sulla stessa base sono previste tre differenti declinazioni dello stesso modello, orientate a diversi target ma tutte caratterizzate dai due elementi fondanti del Dna della casa: le sportività, che nelle competizioni degli anni eroici le permise di imporsi all’attenzione degli appassionati, e il lusso assoluto che ne fece il brand più ambito dallo “star system”, da politici e potentati di ogni Paese, e che oggi trova espressione in un una gamma i cui prezzi – da 2.750.000 euro tasse escluse- la dicono lunga sull’esclusività che oggi come ieri qualifica il costruttore.

La LMH (acronimo di Le Mans Hypercar) Tipo 6 Competizione, “vestita” dallo studio di design milanese Signum Stile e preparata per la pista dalla Michelotto Engineering di Giuliano Michelotto, specialista di fama mondiale con una miriade di trofei in bacheca che ha collaborato con i tedeschi della Hwa per realizzare il 3.0 a 6 cilindri con potenza massima limitata a 700 cv ai quali di aggiungono i 270 sviluppati dal motore elettrico anteriore. Un powretrain che regala un’accelerazione 0-100 in 2,2 secondi a questa hypercar ibrida a trazione integrale pensata per il mondiale Endurance.

Anche se le procedure di omologazione Fia fanno ritenere improbabile la partecipazione già quest’anno – come ipotizzato inizialmente – alla 24 Ore di Le Mans con i colori del team Vector Sport di Gary Holland, la vettura affidata alle cure del direttore sportivo Claudio Berro, ex team manager della Ferrari, si prepara a prendere contatto con la pista – nella fattispecie quella di Monza – già in aprile. Per poi rimandare all’anno prossimo la sfida con l’agguerrita concorrenza.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino