Roma, raddoppia il car sharing: presto sarà esteso anche in periferia

Una Car2goin servizio a Roma
ROMA - Il servizio di car sharing nella Capitale è quasi raddoppiato in quattro anni e, ora, arriverà anche in periferia. Oggi, durante la seduta della commissione...

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ROMA - Il servizio di car sharing nella Capitale è quasi raddoppiato in quattro anni e, ora, arriverà anche in periferia. Oggi, durante la seduta della commissione capitolina Mobilità si è parlato di numeri e strategie sul servizio a flusso libero e, alla presenza dell’assessora alla Roma in Movimento Linda Meleo è stato presentato il documento di Roma servizi per la Mobilità che contiene le nuove linee guida del servizio. Prima di tutto si vuole estenderlo a zone periferiche al momento non raggiunte. «L’obiettivo è di cercare di ampliare quanto più possibile questo servizio e a Roma ci sono tutte le possibilità - ha spiegato l’assessora Meleo -, anche definendo un quadro nuovo di regole che consenta di andare a sviluppare questo servizio più nelle periferie».


Secondo poi, aumenteranno le auto offerte dalle tre società che operano con il car sharing a flusso libero e cioè Car2go, Enjoy e Sharèngo: a marzo 2014 le auto delle tre società erano 1.200, a dicembre 2017 erano salite a 1.820 e oggi sono 2.185. «Negli ultimi due anni - ha detto Meleo - c’è stato un aumento esponenziale del car sharing in città, sia in termini di flotta che di utenti del servizio. Ci sono tutte le condizioni perchè Roma possa sviluppare il servizio e venire incontro alle esigenze degli operatori e attrarne altri». In base ai dati presentati, infatti, a dicembre 2015 gli utilizzatori unici erano stati 80.000, a dicembre 2016 circa 87.000 e dicembre 2017 circa 100.000, oggi siamo arrivati a 112.000 al mese.


«La nostra amministrazione - ha spiegato il presidente della commissione Enrico Stefano - ha fin dall’insediamento puntato sulla mobilità alternativa a quella privata che, negli ultimi dieci anni, ha fatto raggiungere livelli davvero insostenibili di congestione e inquinamento. Integrando servizi tradizionali di tpl a servizi di sharing per coprire magari determinate zone o fasce orarie si può completare in maniera organica l’offerta alternativa al mezzo privato e ridurre smog e traffico». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino