BARCELLONA - La parola d'ordine è diversificare. Seat si presenta al Mobile World Congress con una concept inedita, sia per “fattura” che per...
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Ma Seat Minimó presenta tecnologie e specifiche degne di un'automobile, piuttosto che di un quadriciclo. Ciclistica raffinata e un pacco batterie diviso in 8 moduli intercambiabili. Così che la ricarica non sia compito esclusivo della “spina”, ma fattibile pure sostituendo uno o più moduli della batteria.
Lunga appena 2,5 metri e larga 1,24, è evidente il suo status di cittadina. Anche perché il range dichiarato si limita a 100 km.
Il come e il quando sono in via di definizione. Diverse sono le soluzioni allo studio. Probabile che Minimó sia venduta a società di noleggio e a enti pubblici e privati, in modo tale che possano realizzare la propria rete di mobilità. La volontà della Casa spagnola è quella di soddisfare le esigenze della cosiddetta micromobilità, che fa riferimento a quella fetta di pubblico che si muove entro i 10 km di distanza.
Certo è che il vantaggio tecnico della concept Seat si misura a livello di software. Ambiente in cui il costruttore spagnolo più dare libero sfogo alle proprie competenze informatiche, che ovviamente prevedono l'utilizzo della rete 5G e l'integrazione di sistemi come l'assistente di Android. A bordo vettura presenzia un display sopra il volante. Strumento con il quale l'utente può interagire. Il termine utente non è casuale, dato che la piccola Minimó vanta una suite di sistemi di assistenza alla guida che la classificano come vettura di livello 4. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino