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TORINO - Stellantis anticipa il piano industriale per lo stabilimento di Melfi, dove saranno prodotti quattro nuovi modelli elettrici multibrand a partire dal 2024 con una rivoluzione organizzativa che prevede una ‘superlineà produttiva. L’azienda esclude esuberi strutturali e spiega che nessuna decisione è stata ancora presa sulla sede della terza fabbrica di batterie del gruppo. Sono queste le principali indicazioni che arrivano dall’incontro convocato dal ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, con azienda e sindacati. Presenti anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando e il viceministro Gilberto Pichetto L’azienda parla di «un forte segnale positivo dell’impegno in Italia» e di «un dialogo produttivo e costruttivo». «Stellantis - spiega - sta lavorando con determinazione e velocità per anticipare e sostenere la transizione energetica di tutti i propri siti industriali italiani con l’obiettivo di garantirne la sostenibilità attraverso il miglioramento delle prestazioni e far ricoprire al Paese un ruolo strategico tra i principali mercati domestici europei del Gruppo».
Concorda Giorgetti, che definisce «impegnativa» la sfida annunciata da Stellantis per raggiungere la leadership del mercato, «condivisa da governo e parti sociali». «Il governo - dice il ministro - deve capire come gestire questa fase di transizione in cui alcune filiere saranno privilegiate e altre messe a rischio. Ô importante che ci siano garanzie sull’occupazione e che non ci siano brutte sorprese.
Abbiamo ribadito la necessità di aprire un tavolo di confronto a livello nazionale», affermano il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Ferdinando ULiano. Francesca Re David, segretaria generale della Fiom e Michele De Palma, responsabile Auto della Fiom, chiedono «un accordo quadro nazionale con la partecipazione dei lavoratori che abbia al centro un piano industriale che salvaguardi la capacità installata e che garantisca la tenuta sociale e la continuità occupazionale per i prossimi 5 anni». Per Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom Piemonte «sarebbe meglio avere un quadro complessivo dell’impegno dell’azienda per tutti gli stabilimenti italia. In particolare per Torino servono più volumi e la sede a Mirafiori della fabbrica di batterie».
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