ROMA - L'ultima esclusiva elaborazione firmata dagli artigiani della Romeo Ferraris si chiama Cinquone Qatar ed è stata realizzata per l'Emiro del Paese arabo che...
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I rivestimenti interni, cuciti rigorosamente a mano, sono in Alcantara, moquette e pelle; i colori scelti sono il bianco e bordeaux, come vuole il lusso arabeggiante. I sedili presentano sagomature aderenti alla corporatura del cliente. Il cruscotto è stato modificato ed è stato integrato con un tavolino in legno, rivestito in pelle, dotato di porta flute. Le performance del Cinquone Qatar sono quelle di vertice del catalogo di elaborazioni previste dal Costruttore milanese per il modello italiano. Il quattro cilindri T-Jet di 1.368 cc del gruppo Fiat eroga, infatti, la bellezza di 248 cv a 6.250 giri al minuto e una coppia massima di 330 Nm a 3.250 giri.
Scarico RF con telecomando "dual sound", impianto freni maggiorato con l'adozione di dischi Brembo forati (all'anteriore da 305 mm di diametro, al posteriore da 240 mm), cerchi da 18" e kit assetto Bilstein, regolabile in altezza, sono solo alcune delle sue chicche tecniche. Le performance? Degne di una piccola GT, in linea con le capacità mostrate dal Marchio di Opera nel Mondiale TCR, dove con le Alfa Romeo Giulietta preparate dalla sua Scuderia ha vinto tre prove del campionato 2017. Questa lussuosa belva compatta accelera, infatti, da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi e può raggiungere una velocità massima di oltre 240 km/h.
«Con il Cinquone Qatar abbiamo raggiunto il massimo della personalizzazione, soprattutto per quanto riguarda gli interni dell'auto - sottolinea Michela Cerruti, responsabile operativo racing e prodotto della Romeo Ferraris -. L'occasione di lavorare per un cliente estremamente esigente ci ha dato la possibilità di sperimentare dettagli mai usati prima. È stato un lavoro lunghissimo, ma il risultato finale, gusti personali a parte, è davvero sorprendente e, più importante, il cliente ne è rimasto ammaliato. Cosa che, in un mondo immerso nel lusso come quello arabo, è decisamente motivo di orgoglio per noi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino