OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
LIDO DI CAMAIORE - Suzuki aveva bisogno della sua ammiraglia ed ecco allora la Across, la sua prima ibrida plug-in che mette il cappello ad una gamma già ibrida al 100% grazie alla quale è cresciuta negli ultimi anni fino a conquistare una quota di mercato del 2%. E se vi sembra una RAV4, credete pure ai vostri occhi perché la Across deriva strettamente dal Suv più venduto al mondo ed è parte di una relazione industriale che negli ultimi anni si è fatta sempre più stretta. La casa delle Tre Ellissi infatti possiede il 4,94% di Hamamatsu che, a sua volta, possiede una piccola quota di Nagoya. Oltre all’Across, entro l’anno vedremo anche un’altra Toyota “suzukizzata”, la Swace derivata dalla Corolla Touring Sports, mentre saranno ben 4 le Suzuki “toyotizzate”, ma solo per il mercato indiano dove la casa della S rossa spadroneggia da decenni, attraverso la consociata Maruti, e invece Toyota lotta nelle retrovie per raggiungere uno status degno della sua statura nel resto del mondo. Obiettivi dunque perfettamente complementari e la possibilità per Suzuki di allargare verso l’alto la propria offerta con modelli che le permetteranno di abbassare le proprie emissioni medie di CO2. La Across è lunga 4 metri e 63 e si riconosce dalla RAV4 per il frontale, i fari e alcune finiture. Persino la scritta e il logo che identificano la tecnologia del sistema di propulsione sono le stesse.
Anche l’abitacolo è praticamente identico: cambia il logo sul piantone del volante e i sedili sono rivestiti di tessuto tecnico nero con cuciture in rosso che troviamo anche sulla cuffia della leva del cambio, il poggiabraccia e la corona del volante. Notevole l’abitabilità con un vano bagagli che va da 490 a 1.604 litri ed è dotato di portellone elettrico. Sei le tinte per la carrozzeria, con opzione bicolore in nero o argento. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP, facendo riferimento alla RAV4, e i dispositivi di assistenza vengono descritti con nomi tipo “guidodritto” o “attentofrena”, dunque con fantasia e senza tecnicismi, come ormai da tradizione Suzuki. La strumentazione è parzialmente digitale e il sistema infotelematico di bordo ha uno schermo da 9 pollici, Android Auto, Carplay e Mirrorlink. Per ricaricare i vari dispositivi ci sono 3 prese USB e anche una da 220 Volt nel bagagliaio. Il pezzo forte della Across è il suo sistema di propulsione composto da un 2,5 litri da 185 cv a ciclo Atkinson e 2 motori elettrici. Uno da 134 kW è collegato al generatore e al 4 cilindri attraverso un rotismo epicicloidale che funge anche da trasmissione a variazione continua. L’altro da 40 kW è solo per le ruote posteriori e realizza il sistema di trazione integrale capace di ripartire fino all’80% della coppia al retrotreno.
La potenza totale è di ben 306 cv per uno 0-100 km/h in 6 secondi, ma a sorprendere sono i dati sul consumo per un’auto da 2 tonnellate: 1 litro/100 km pari a 22 g/km di CO2 con la possibilità di marciare in elettrico per 75 km e addirittura 98 km in città. Merito della batteria da 18,1 kWh, gestita da un’elettronica che ne massimizza l’efficienza sia marciando ad emissioni zero sia utilizzando entrambi i tipi di motori. Si ricarica in 9 ore dalla presa domestica e in 5 ore dalle colonnine e dalle wallbox. Si possono scegliere diverse modalità di guida, compresa la Trail specifica per il fuoristrada, e anche 5 utilizzi diversi per il sistema ibrido in modo da ottimizzare l’utilizzo dell’energia in base al percorso, allo stato di carica della batteria e alle proprie esigenze.
Condotta su un percorso misto sotto una pioggia battente, la Across ha dimostrato di essere un’auto silenziosa e confortevole, grazie al suo assetto che permette di guidarla in modo sempre sicuro.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino