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Ormai è un passaggio irrinunciabile. Le maxi enduro chiamano la ruota anteriore da 21 pollici, lo standard per le moto da fuoristrada “serio”, quelle da mulattiera o da pista da cross. E Suzuki non sfugge alla tendenza del momento, rinnovando la sua ammiraglia tra le dual, la V-Strom 1050. La nuova versione, che affianca la ‘vecchià 1050 con l’anteriore da 19 pollici, guadagna il suffisso DE, ovvero Dual Explorer. Nessuna eclatante rivoluzione, ma tanti aggiornamenti, piccoli e grandi, anche poco visibili. Se il motore è rimasto sostanzialmente identico, del resto c’era veramente poco da migliorare in una delle unità più riuscite di sempre tra i propulsori con i cilindri a V, cambiano i rapporti del cambio e anche il rapporto finale: ora la moto è ancora più pronta ai bassi regimi, senza però mai strappare né mettere il pilota in difficoltà. Nuove anche le sospensioni, dall’escursione maggiorata con un occhio al fuoristrada. E nuovo il forcellone posteriore, allungato per migliorare la trazione e la stabilità.
La sorella con il cerchio più piccolo, aveva sempre impressionato per la sua velocità di inserimento in curva, caso unico rispetto a tutta la concorrenza: un comportamento più vicino ad una naked stradale che a una enduro dalle ragguardevoli dimensioni.
Ma anche un dato che resta solo un freddo numero una volta inserita la prima marcia: il peso sembra scomparire, lasciando il pilota con una moto per nulla impegnativa e con una seduta e un serbatoio snelli, che rendono del tutto naturale anche la guida in piedi in fuoristrada. Tre le mappe motore, come in passato, ma ora c’è anche il quickshifter, dal funzionamento morbido e impeccabile e il cruise conrol. Il controllo di trazione guadagna la modalità Gravel, indicata da una lettera G sul cruscotto, che permette di far derapare di potenza il posteriore nella guida su sterrato con estrema facilità.
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