WASHINGTON - Uber aveva una vera unità di intelligence coperta per spiare gli avversari e rubare segreti commerciali. È quanto emerge da una lettera di un ex...
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Nel giugno del 2016, alcuni contractors di Uber addestrati dalla Cia spiarono i dirigenti di Waymo e mandarono live video all’allora ceo Travis Kalanick nella “war room” della compagnia. In quell’estate un altro contractor cominciò ad hackerare telefoni e ad usare apparecchi di intercettazione per raccogliere dati sulle telefonate tra gli oppositori di Uber, politici ed esponenti delle autorità regolatorie. E alcuni mesi dopo, dipendenti di Uber violarono il sistema di una azienda rivale e raccolsero la patente, il nome e le informazioni di contatto di tutti i conducenti, materiale consegnato direttamente a Kalanick. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino