BRUXELLES - Taglio delle emissioni di Co2 per le automobili del 37,5% in dieci anni. È il risultato dell’accordo politico raggiunto ieri sera dalle istituzioni...
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Il compromesso raggiunto dalle istituzioni Ue supera per ambizione la proposta della Commissione europea, che aveva inizialmente ipotizzato una riduzione del 30% delle emissioni Co2 per le auto entro il 2030. E si colloca a metà tra la richiesta del 40% da parte dell’Europarlamento e quella dei ministri europei che, anche con il contributo dell’Italia, avevano appoggiato un target del 35%. Giovedì i ministri dell’ambiente Ue faranno il punto su un altro regolamento del pacchetto mobilità pulita, quello sulla riduzione delle emissioni dei veicoli pesanti. Positiva la reazione dell’associazione dei consumatori Ue Beuc, che parla dei nuovi standard per auto e furgoni come di un’occasione «per una guida più pulita» per i cittadini europei. Più severo il giudizio della ong Transport & Environment, secondo cui i «progressi compiuti» sono «insufficienti per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima».
L’associazione europea dei costruttori di auto Acea esprime «seria preoccupazione» per l’accordo tra le istituzioni Ue che impone un taglio delle emissioni di Co2 del 37,5% in dieci anni (2021-2030) per le automobili nuove. Secondo Acea, cui aderiscono i principali marchi europei, i nuovi obiettivi «avranno l’effetto di un terremoto» sull’occupazione in tutto il settore auto motive, che oggi impiega oltre 13 milioni di persone. I costruttori europei «sono ovviamente impegnati a ridurre le emissioni di Co2 - ha dichiarato il segretario generale di Acea Erik Jonnaert - ma questi obiettivi saranno estremamente impegnativi per l’industria automobilistica e richiederanno un assorbimento del mercato di veicoli elettrici e di altri veicoli molto più forte di quanto attualmente possibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino