Zanardi: «DTM categoria bellissima. Bmw ha usato per me tecnologia rivoluzionaria»

Alex Zanardi al volante della sua Bmw M4 con cui correrà a Misano nel DTM
BOLOGNA - Il Dtm «è una categoria bellissima, che ho sempre sognato di correre. Ho guidato un pò tutte le categorie, ma ora mi sento emozionato a poter...

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BOLOGNA - Il Dtm «è una categoria bellissima, che ho sempre sognato di correre. Ho guidato un pò tutte le categorie, ma ora mi sento emozionato a poter partecipare a questa competizione». Così, alla vigilia delle gare della Dtm che si svolgeranno al Misano World Circuit nel weekend, Alex Zanardi racconta - si legge in una nota - le sue emozioni in un incontro a Villa Mussolini a Riccione, nel Riminese. In pista, osserva, «non sarà facile. C’è una competitività molto forte tra i piloti e la sfida tecnologica è di altissimi livelli. I 3 costruttori automobilistici sono molto vicini, quindi sono ancora più determinanti i piloti, che sono determinati e a distanza l’un l’altro di pochi decimi di secondi». Sul circuito di Misano, con cui «ho un ottimo rapporto ed è una pista che mi è congeniale» visto che «lì sono sempre riuscito a emergere», racconta il “driver” bolognese, «per la prima volta correrò senza protesi. Questo mi permetterà di essere più agile, più comodo.


Le protesi impediscono l’areazione del corpo, fanno effetto ventosa. In più, in caso di incidente, c’è la regola di uscire dall’ auto in 5 secondi e senza protesi riesco a uscire veloce come un gatto, le protesi sarebbero un intralcio. Quella che è stata applicata alla mia auto per questa competizione - sottolinea - è una tecnologia rivoluzionaria, che potrebbe essere il primo step per arrivare a ideare un sistema applicabile anche ad altre auto». Guardando non solo alle corse in auto ma al rapporto con l’attività sportiva, in cui Zanardi eccelle anche come atleta paraolimpico, «a me interessa partecipare al meglio: mi assale la voglia di esserci, certo anche di vincere, ma va sempre considerato che ci sono anche gli altri che si preparano con lo stesso impegno. Per me la cosa più coerente è essere contento di aver tentato un’impresa. L’atleta paraolimpico esprime più degli atleti normodotati il sacrificio compiuto per arrivare fin lì».


Quanto al mondo politico, argomenta Zanardi, «io senatore a vita? Io so fare solo queste cose, sono ignorante. In ogni mestiere ci vuole competenza, figuriamoci in politica che guarda al bene comune. Viva la competenza - conclude il pilota emiliano - valorizziamola al massimo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino