A scuola dalla Lega. Di buon mattino, e di domenica, sono una sessantina gli iscritti alla scuola di formazione politica ideata da Matteo Salvini. E se ti aspetti ragazzini...
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LA SCUOLA
A introdurre la mattinata di lezioni in «comunicazione politica e principi di militanza» è Gianluca Cantalamessa, deputato e coordinatore regionale del partito di Salvini, mentre dietro la cattedra c'è il senatore toscano Manuel Vescovi. Porte rigorosamente chiuse e dispense spedite al singolo discente solo tra qualche giorno. «No scusate, ma il corso è a pagamento e in sala rimangono solo gli allievi altrimenti non sarebbe giusto», avverte Fabiana Gardini, ferrea coordinatrice dei corsi che si terranno da qui a marzo con la chiusura affidata ad Armando Siri, il sottosegretario che con Salvini ha ideato il progetto. In totale 8 lezioni al costo di 250 euro totali. E non si può dire che la risposta sia stata tiepida se la sala è piena. «Se me l'avessero detto, non ci avrei creduto», dice Cantalamessa orgoglioso per i numeri di ieri mattina. D'altronde il popolo leghista è in continua crescita: «In Campania - continua - siamo a quasi 6mila iscritti e credo aumenteranno dopo le Europee».
E Napoli è il secondo capoluogo, solo dopo Milano, dove è partita la scuola di formazione che, a breve, sbarcherà anche a Roma e in Calabria. «Sono un orfano del centrodestra, mi sono iscritto con grande curiosità per avvicinarmi alle idee del partito», spiega Alessandro Rosa, medico radiologo beneventano che a breve prenderà servizio al Cardarelli. Come medico è Antonio Purpari, venuto apposta da Palermo. E così farà per tutte le 8 lezioni. «In Sicilia i corsi non sono ancora partiti e non volevo aspettare: mi sono avvicinato al partito nel 2014 quando eravamo in pochi in Sicilia e oggi nel consiglio comunale del capoluogo abbiamo 2 consiglieri», dice fiero con una spilla della Lega al bavero del blazer.
LE LEZIONI
La prima giornata di formazione verte su comunicazione politica e nuovi media. E Vescovi, in 4 ore di percorso formativo, si dilunga in osservazioni su come parlare in pubblico sino a dettagli minimi come la gestualità. Mettendo in risalto, è ovvio, il modello Salvini che privilegia i social rispetto ai media tradizionali. E sull'esaltazione delle felpe o dei pranzi fatti in casa da Salvini e postati sui social sentenzia: «È un modello per distinguersi dagli altri politici». Incita a tenersi pronti perché dopo le Europee tutto potrebbe cambiare e lo scenario di elezioni anticipate non è fantapolitica. Ma ci tiene a mettere in guardia dai giornalisti. «Se ci sono fratture - avverte - all'interno del partito, del gruppo, mai parlare con loro». Avvertenze alla futura classe dirigente leghista. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino