La scoperta della presenza del Graal al Maschio Angioino e l’apertura di luoghi finora mai esplorati all’interno di Castel Nuovo, sono lo spunto che condurrà...
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Il progetto si chiama “Il Graal al Maschio Angioino”. I ricercatori di Ivi, attraverso studi approfonditi, hanno trovato tracce inequivocabili della presenza del Graal al Maschio Angioino. Tre, come detto, le visite guidate che partiranno domenica 2 ottobre (visite programmate ogni ora dalle 9 alle 13), destinate ad arricchirsi con il passare dei mesi: Ivi propone, sulla base di sue originali ricerche, un percorso esoterico che dall’Arco di Trionfo porterà alla Sala dei Baroni. Sarà poi inaugurato un nuovo itinerario che dagli spalti conduce ad una cannoniera e alle antiche prigionia a cura dell’associazione Timeline Napoli, e infine un percorso speleologico curato da HyppoKampos Adventure che condurrà i visitatori più temerari, attraverso un pozzo, alla base di una delle torri del castello. Questo pomeriggio (martedì 27 settembre) alle 16.30 previsto un convegno al Maschio Angioino per spiegare alla città il senso di questo progetto, convegno dal titolo “Il Graal al Maschio Angioino” a cui interverranno, oltre all’assessore Nino Daniele, il presidente di Ivi, Salvatore Forte; il vicepresidente di Ivi, Afro de Falco; il presidente di Timeline Napoli, Enzo De Luzio; il vicepresidente di Timeline Napoli, Davide Lazzaro; il presidente di Hyppokampos Adventure, Mauro Palumbo; professore di Restauro architettonico all’università Federico II, Aldo Aveta; il consigliere comunale Francesco Vernetti. Previste le relazioni di Alfredo Buccaro, direttore del Centro interdipartimentale di ricerca sull’iconografia della Città Europea alla Federico II (“Castel Nuovo nell’immagine storica urbana”), Fulvio Delle Donne, professore di Letteratura latina medioevale e umanistica all’università degli studi della Basilicata (“Il trionfo e la concezione politica di Alfonso il Magnanimo”), Ivan Cuocolo, storico (“Le radici indoeuropee del mito del Graal”) ed Emanuele Maffia, componente del centro studi Rosacroce (“La ricerca del Graal tra Pirenei francesi e aragonesi”). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino