«Come posso brandire il vangelo, il presepe ed il crocifisso e poi buttare fuori profughi ed immigrati? Il nostro è diventato un Natale 'appezzottatò, che...
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«La nostra è una società che vuole fare festa senza il festeggiato - ha tuonato - tra l'altro ipocrita, perché usufruisce dei vantaggi della festa, come le vacanze a scuola o al lavoro, ma non ne riconosce le origini cristiane. Ecco i natali »appezzottati«: quello negato dei regimi atei, svuotato dall'Occidente secolarizzato, o strumentalizzato». Monsignor Di Donna, poi, si è soffermato sulla politica nazionale, sottolineando come si stia assistendo «a un'opera di distrazione di massa, non saprei chiamare diversamente l'anestetizzazione di un intero popolo».
«Ci stanno facendo credere che i migranti siano il problema numero uno - ha sottolineato - mentre un'indifferenza generale regna su problemi molto più seri, che andrebbero al primo posto nell'agenda di Governo e delle altre istituzioni, come la mancanza cronica di lavoro, l'esodo massiccio dei giovani anche dalla nostra Acerra, che continuamente vanno via.
Il Mattino