Acerra, via allo sgombero del liceo: no alla bocciatura solo per gli alunni pentiti

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ACERRA. Sgomberato il liceo artistico " Munari" occupato da lunedì scorso dagli studenti in agitazione. Il preside aveva chiesto l'intervento della polizia per liberare...

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ACERRA. Sgomberato il liceo artistico " Munari" occupato da lunedì scorso dagli studenti in agitazione. Il preside aveva chiesto l'intervento della polizia per liberare l'istituto, ma prima aveva fatto firmare a genitori e studenti una dichiarazione in cui si dissociavano dall'occupazione al fine di individuare e punire i contestatori.




Ed è così che i poliziotti del locale commissariato guidati dal vicequestore Antonio Cristiano alle 7 di ieri mattina hanno fatto irruzione nell'istituto di via Diaz sorprendendo i pochi alunni presenti nel sonno. Non ci sono stati incidenti e 4 studenti sono stati condotti in commissariato ed identificati. Ora rischiano, insieme ai loro compagni che non hanno firmato la dichiarazione di dissociazione all'occupazione il quattro in condotta sulla pagella del primo quadrimestre. E per coloro che hanno partecipato in precedenza ad altre occupazioni della scuola, è prevista direttamente la bocciatura.

A prevederlo è il regolamento d'istituto fortemente voluto dal preside Umberto Boiano ed approvato dagli organi collegiali a settembre dell'anno scorso. "Nella nostra scuola manca il materiale didattico per poter svolgere le attività di laboratorio, persino gli aghi per cucire i vestiti e siamo costretti a studiare in aule degradate. Per questo avevano occupato l'istituto", spiegano alcuni alunni che minacciano di continuare la protesta anche se con altre modalità. Dopo un periodo di agitazione, parte dei 300 studenti avevano deciso di occupare la sede di via Diaz lunedì scorso. Ma il preside è stato irremovibile e ha applicato il regolamento d'istituto. Tutti i docenti sono stati tenuti, nei giorni scorsi, a prendere servizio alle 8,30 davanti ai cancelli della scuola occupata in attesa di ricevere istruzioni dal dirigente. I collaboratori del preside ed i coordinatori di classe sono stati invece dislocati nella sede distaccata di via Campanella, per convocare i genitori al fine di sottoscrivere insieme ai loro figli la dichiarazione di dissociazione dall'occupazione dell'istituto.


Nel modello predisposto dal preside Boiano alunni e genitori si dovevano impegnare a non frequentare la scuola durante l'occupazione. Questo avrebbe garantito a coloro che avessero sottoscritto la dichiarazione di non essere inseriti nell'elenco "definitivo degli occupanti" pubblicato successivamente sul sito ufficiale della scuola e quindi evitare le sanzioni disciplinari Leggi l'articolo completo su
Il Mattino