Filosofa, poetessa, cattolica con un grande pezzo della vita speso nella Dc, perché la passione per la politica al pari di quella per i libri e gli studi è stato il...
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Nata politicamente nell'Azione Cattolica e poi nel Movimento Femminile Dc, fu eletta negli anni 90 consigliere regionale e anche Assessore all'Industria nella Giunta Grasso. «Una donna dolce e materna che aiutò tanti all'impegno civile ed a crescere nella cultura politica del popolarismo» la ricorda Geremia Gaudino tra i suoi figliocci politici. Insieme a Lena Buonauro, l'amica di una vita che le è stata accanto fino alla fine e Rosellina Russo - spentasi appena sei mesi fa - ha condiviso un percorso di passione per i valori tipici della Dc. Come la Navas è stata la prima segretaria donna della Dc così la Russo è stata la prima e unica presidente della Provincia donna negli che vanno dal 1993 al 1995. Idealmente ha chiuso questo percorso della ex balena bianca al femminile targato Napoli Rosetta Iervolino che è stata sindaco di Napoli per ben 10 anni chiudendo la sua carriera da politico di livello nazionale come primo cittadino della sua città. «Una donna piena di valori, un esempio da seguire sempre» così la ricorda un'altra sua discepola Fiorella Girace. La Navas politicamente è stata morotea almeno fino a quando Aldo Moro non fu assassinato dalle Br, molto vicina a Nando Clemente di San Luca poi è stata vicina ad Antonio Gava e quindi alla sinistra Dc di Ciriaco De Mita. Dagli anni 90 in poi - quando il sistema dei partiti implose e la Dc si disperse in mille rivoli e diaspore - la Navas e il suo gruppo hanno preso strade diverse. Tra coloro che si sono ispirati al suo modo di intendere la politica e affrontare la vita e con i quali ha condiviso molte battaglie ci sono Franco Casillo, Pietro Funaro, l'ex vicesindaco Arturo Del Vecchio, Ugo De Flavis e il povero Giorgio Nugnes.
LA SEGRETERIA
La Navas ha fatto il segretario della Dc provinciale in un periodo di grandi turbolenze politiche quando la Dc era ancora all'apice e Napoli e la vecchia Sala dei Baronio non era solamente l'Assemblea cittadina della capitale del sud ma uno snodo politico nazionale di grande rilievo. Basta pensare alla torrida estate del 1984 quando sindaco di Napoli era Enzo Scotti vicesegretario della Dc e il numero uno era appunto De Mita. Napoli versava in condizioni critiche si varò la giunta dei cento giorni con Scotti primo cittadino e toccò a lei sedare e mettere d'accordo le tante anuime della Dc. Anime toste perché si doveva giostrare tra i gavianei, i demitiani, gli andreottiani i fanfaniani e tutti i big dell'epoca che avevano fatto di Napoli la seconda capitale della politica dopo Roma.
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Il Mattino