Nove anni agli aggressori di Arturo: condannati per tentato omicidio e rapina

Nove anni agli aggressori di Arturo: condannati per tentato omicidio e rapina
Condannati gli aggressori di Arturo. È stato il giudice del Tribunale dei minori di Napoli a condannare a nove anni e tre mesi i tre imputati ritenuti responsabili...

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Condannati gli aggressori di Arturo. È stato il giudice del Tribunale dei minori di Napoli a condannare a nove anni e tre mesi i tre imputati ritenuti responsabili dell’aggressione di Arturo in via Foria un anno fa. Tentato omicidio e rapina sono le ipotesi che hanno spinto il giudice a comminare la condanna di primo grado.

 
«La magistratura ha risposto in maniera molto rigorosa». Così Maria Luisa Iavarone, la madre di Arturo, ha commentato la sentenza del Tribunale dei Minorenni di Napoli. La signora Iavarone si dice ora preoccupata per la rieducazione dei tre aggressori di suo figlio: «Spero intraprendano un percorso che li restituisca alla società come persone cambiate. Oggi, in verità, questa volontà di cambiamento non è emersa, purtroppo». «Arturo è rimasto deluso - ha poi aggiunto Iavarone - si aspettava che le richieste del pm La Regione venissero accolte o quanto meno che le pene potessero essere più pesanti. Con il magistrato Arturo ha avuto un rapporto diretto, con lui si è confrontato tante volte, nel corso delle indagini. Io gli ho fatto capire, però, che quasi dieci anni sono comunque un periodo lungo durante il quale questi ragazzi possono cambiare, maturare e capire quello che hanno fatto». «Oggi, così come ha fatto anche mio figlio, - dice ancora la mamma di Arturo - in tribunale non ci siamo andati. Ognuno ha continuato a fare quello che fa solitamente: lui a scuola, io al lavoro. Poi abbiamo atteso insieme serenamente il verdetto che ci è stato comunicato dall'avvocato con una telefonata. Non volevo fare pressioni anche perché ho sempre avuto massima fiducia nella magistratura». «Il nano - ha detto infine Iavarone - ha ammesso le sue responsabilità, di avere fatto parte del branco».


La messa alla prova è stata negata ai tre ragazzi in quanto non hanno manifestato segni di pentimento riguardo l'accaduto. L'udienza oggi ha avuto una partenza ritardata a causa di problemi tecnici che poi sono stati risolti. La camera di consiglio si è conclusa poco dopo le 14. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino