Alessandro Siani tra gli operai della Whirlpool Napoli: «Conosco le vostre sofferenze»

«Ci è rimasto solo San Gennaro». La festa del Santo patrono si è trasformata, per gli operai Whirlpool, in un'occasione per ironizzare sugli infausti...

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«Ci è rimasto solo San Gennaro». La festa del Santo patrono si è trasformata, per gli operai Whirlpool, in un'occasione per ironizzare sugli infausti sviluppi della vertenza e, soprattutto, sulla totale mancanza di soluzioni da parte delle istituzioni. I lavoratori hanno portato in processione una riproduzione in cartapesta della statua di San Gennaro, dalla strada adiacente la fabbrica fino al palco allestito nel cortile. «Alle 10,15 il miracolo si è compiuto. San Gennaro è qui con noi. È stato capace di fermare la lava che scendeva dalle pendici del Vesuvio e gli chiediamo di aiutarci ad evitare il licenziamento», hanno spiegato gli operai nel corso dell'evento. Un modo per sottolineare la gravità della situazione e la scarsa fiducia nell'operato del governo, a due anni e mezzo dall'apertura della vertenza con la multinazionale. 

Ospite d'onore della manifestazione il comico Alessandro Siani, che ha solidarizzato con i metalmeccanici. «Come si fa a raccontare la storia dei 340 operai? Molti - ha esclamato Siani - sono in questa fabbrica da quando erano bambini, insieme con i loro genitori. Adesso alcuni saranno forse costretti ad andarsene all'estero. Qui da noi c'è la fuga dei cervelli e la fuga dei tabaccai». Siani ha poi ripercorso la sua infanzia, rivelando un'analogia con i lavoratori Whirlpool: «Mio padre era un operaio dell'Alfa Romeo e mia madre casalinga. Anche noi abbiamo vissuto il dramma della cassa integrazione. Dormivamo io e mia sorella sul divano che si apriva sotto il lampadario. Il prosciutto crudo costava troppo e mangiavamo la spalla. Quando ho iniziato a fare l'attore, mi chiesero se volessi fare il comico o la spalla. Ho risposto che volevo fare il comico perché della spalla non ne potevo più...». Il comico ha poi esortato San Gennaro «a fare questo miracolo» e i lavoratori «a continuare a combattere». 

Oggi si apre la settimana potenzialmente decisiva per i lavoratori. È fissato per il 23 settembre un vertice al Mise, nel quale il governo dovrà illustrare il progetto di riconversione del sito di via Argine, che era stato anticipato in un tavolo ai primi di agosto. Un polo nazionale della mobilità a Napoli Est era il piano del Ministero. Ma, da allora, su questo progetto non sono più arrivate notizie. E i sindacati hanno invitato ripetutamente il governo a fare chiarezza. «Nel nuovo incontro per la presentazione del piano di reindustrializzazione del sito di Napoli - spiegano Fim, Fiom e Uilm -, ci aspettiamo finalmente di conoscere i nomi degli imprenditori coinvolti nel progetto di costituzione di un polo industriale di mobilità sostenibile. Ci aspettiamo inoltre che la sbandierata disponibilità di Whirlpool a sostenere un piano di riconversione si traduca finalmente in atti concreti». I sindacati chiedono alla multinazionale degli elettrodomestici di non procedere con i licenziamenti dei lavoratori, dopo la conclusione della procedura di consultazione tra le parti, prevista per il 29 settembre. Un intervento del ministro Giancarlo Giorgetti nella vertenza viene invocato dalle organizzazioni sindacali. «Dal governo ci aspettiamo - sottolinea Vincenzo Accurso, delegato Rsu della Uilm - qualcosa che permetta di fermare i licenziamenti e un confronto più distensivo sulla vertenza. Qualsiasi soluzione alternativa a Whirlpool deve essere pari o superiore al piano industriale cancellato dalla multinazionale. Inoltre ci aspettiamo che Whirlpool non si svincoli dai suoi impegni e non vada via impunita». 

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Il Mattino