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«La tua morte segna l’intera comunità civile». Nella chiesa di San Pietro Apostolo, le parole di don Francesco Cirino sono state dolci e commoventi come una carezza rivolta alla famiglia di Alessia Neboso ma anche lucide e riflessive come il monito che il religioso ha indirizzato alla società di oggi. L’ultimo addio alla 22enne napoletana, morta dopo un intervento chirurgico di mastoplastica additiva, è stato celebrato ieri mattina davanti alla folla che riempiva la parrocchia di San Pietro a Patierno. Ai primi banchi, di fronte alla bara bianca ricoperta di fiori altrettanto candidi, c’erano i genitori, il fratello, la sorella e il fidanzato della ragazza insieme ai parenti più stretti, chiusi nel loro dolore interrotto solo da lacrime e abbracci. Fuori la chiesa, addobbata con palloncini bianchi e lettere argentate, sono state migliaia le persone che hanno affollato la piazza e le strade vicine per l’ultimo saluto ad Alessia.
Alessia è morta dieci giorni dopo l’intervento chirurgico, eseguito l’11 settembre presso una clinica privata a Napoli per aumentare di una taglia il seno. Un desiderio condiviso da tante donne che, però, le è costato la vita in un crescendo di complicazioni cliniche, ora al vaglio della Procura. Per questi motivi, Don Francesco ha parlato della «bellezza che rende la vita gradevole e dell’attrazione per la bellezza che è divina così che ognuno ne resta affascinato». «Alessia era bellissima non solo fuori ma anche dentro per i valori che aveva ricevuto dalla sua famiglia», ha raccontato il parroco chiedendosi chi possa aver ingannato la 22enne. «Il Signore le aveva donato un corpo e un volto stupendo.
Durante l’omelia partita dalla lettura di un brano dell’apostolo San Paolo, il parroco si è più volte rivolto ai familiari della giovane, commentando la ricchezza di valori e sentimenti di una famiglia ora «stroncata dal dolore». «Alessia desiderava costruirsi una famiglia, trascorrere con il suo compagno tutta la vita e dedicarsi al lavoro che l’aveva portata oltre i confini dell’Italia e, attraverso il quale, rendeva ancora più belle le altre donne», ha spiegato don Francesco riferendosi al fatto che la 22enne, estetista, era andata a vivere a Nizza con il proprio fidanzato insieme al quale stava da tempo progettando il matrimonio.
Nel racconto del sacerdote che il giorno prima delle esequie, era stato a trovare la famiglia di Alessia, sono emersi anche ricordi ed emozioni del passato come la prima comunione della ragazza, vissuta nella stessa chiesa dove ieri ne è stato celebrato il funerale. «Ho visto le foto di Alessia che risalivano a 12 anni fa - ha aggiunto il parroco - il suo era e sarà per sempre il sorriso di un angelo». C’è spazio per un appello: «La famiglia è distrutta dal dolore, ora tocca a noi fare un appello alle istituzioni affinchè si faccia chiarezza su ciò che è accaduto ad Alessia». È stato questo il messaggio di tanti amici e amiche della 22enne che ieri si sono presentati in chiesa indossando magliette con il volto della giovane e la scritta «verità e giustizia». Altri messaggi di affetto e solidarietà sono stati riportati su striscioni e cartelloni affissi all’esterno della chiesa dove, tra le tante dediche, si leggeva: «La vita ci ha allontanati ma l’amore continuerà».
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