Un processo anti-agiografico, perseguito da un artista sé dicente pagano, che però non riesce a smettere di rappresentare santi, seppure in versione pop. Non esce da...
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Allo stesso modo funzionano, nella sovrapposizione delle epoche, le opere raffinate di Elena Trailina che è moglie di Alex, ma con cui si è costituito una sorta di sodalizio artistico, quasi in forma di collettivo, lavorando in due, in modo diverso e con sensibilità differenti sugli stessi temi. Elena presenta piccoli lavori (20x30 cm) in cui le siluette di cinque danzatrici in bronzo di epoca romana ritrovate a Napoli e dell’Ercole Farnese, eseguiti in foglia d'oro, fungono da cornice per una serie di immagini architettoniche della città (piazza del Plebiscito, piazza di San Gennaro…).
Nei cunicoli della Napoli sotterranea sono poi esposte due installazioni in plexiglass alte cinque metri che rappresentano l’immagine di Sant’Orsola e di San Sebastiano e che devono essere fruite modo tridimensionale con gli occhialini che vengono forniti durante la visita. La storia vuole che Virgilio, il grande poeta latino, considerato un mago avesse, mediante un sortilegio, posto Napoli sotto la sua protezione: nelle fondamenta dell’omonimo castello, lo scrittore aveva sotterrato un uovo che, finché intatto, avrebbe salvato la città dalla rovina. Una leggenda ipogea che si tramanda, anche quando Virgilio patrono fu sostituito da San Gennaro, e che risale fino a noi dall’imo buio del sottosuolo, così come la riflessione di Alex Folla e di Elena Trailina, tra antichità e contemporaneità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino