Napoli, Anm senza soldi: stipendi a rischio, incubo scioperi

Napoli, Anm senza soldi: stipendi a rischio, incubo scioperi
Anm senza soldi per gli stipendi. Fermi al palo i trasferimenti dal Comune. A dare un po' di fiato i 5 milioni arrivati dalla Regione a maggio, ma in parte utilizzati per...

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Anm senza soldi per gli stipendi. Fermi al palo i trasferimenti dal Comune. A dare un po' di fiato i 5 milioni arrivati dalla Regione a maggio, ma in parte utilizzati per pagare arretrati di Iva e altre imposte. Mancano anche le risorse per pagare i premi di risultato 2016 a fine mese. Proprio il congelamento di queste indennità scatenò gli scioperi selvaggi di marzo. E le proteste rientrarono solo dopo la rassicurazione del Comune che i pagamenti sarebbero avvenuti a giugno, a valere sui fondi del ricorso al Tar vinto con la Regione per l'adeguamento del contratto degli autoferrotranvieri per il 2011-2012. Ma adesso quelle risorse potrebbero non bastare.



Palazzo Santa Lucia è pronto a erogare entro fine mese circa 1 milione e 200mila euro. Per i premi, però, servono almeno 3 milioni. Ma non finisce qui. Perché a rischio ci sono, poi, stipendi, quattordicesime e il rimborso 730 Irpef di luglio. Un tesoretto da 9,5 milioni che al momento al Comune non c'è. Mentre ci sono gli esuberi: 194 i dipendenti oggetto della procedura di licenziamento. Di questi, 40 dovrebbero essere accompagnati alla pensione con incentivi. Il problema è che se da un lato il fondo regionale da 18 milioni è stato istituito, dall'altro non è stato varato il regolamento attuativo. In pratica, al momento, i soldi per gli esodi non ci sono. Non risparmia una frecciata sugli esuberi il presidente Eav Umberto De Gregorio.

«I licenziamenti di massa - scrive su Facebook - sono una soluzione stupida e inaccettabile. Consiglio a Ciro Maglione, nuovo amministratore Anm, di non cedere alle sirene della politica che tenterà di minimizzare, ma di puntare subito i piedi per terra». Anche i sindacati alzano il tiro: «Tra i lavoratori individuati come eccedenze - attacca Fulvio Fasano, segretario Ugl Autoferrotranvieri - molti sono 50enni con basso profilo professionale, spesso inidonei definitivi non riqualificati. Saranno esclusi dalla Naspi di 24 mesi e rischiano di restare fuori dal mondo del lavoro. Abbiamo dubbi su tempi e modi».


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