Anm, ora si indaga sul maxi-contratto per la formazione

Anm, ora si indaga sul maxi-contratto per la formazione
Polizze gonfiate, contratti di consulenza sospetti, finanche un filone di indagine che punta a chiarire in che modo - e con quali soldi - è stata finanziata la formazione...

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Polizze gonfiate, contratti di consulenza sospetti, finanche un filone di indagine che punta a chiarire in che modo - e con quali soldi - è stata finanziata la formazione del personale interno all’azienda. Sono questi i filoni di indagine che hanno spinto la Procura di Napoli a una nuova accelerata. Pochi giorni fa, nuovo blitz in via Marino, ancora acquisizione di atti, in uno scenario investigativo che negli ultimi mesi è decisamente cresciuto di livello. Si parte dal contratto che ha legato, almeno dal 2012, l’Anm a un’azienda assicuratrice, che ha stipulato polizze per la copertura dei rischi dei bus a Napoli su cui la Procura di Napoli vuole vederci chiaro. 


In sintesi, ogni bus viene assicurato per 26mila euro l’anno, un contratto due o tre volte superiore rispetto a quello stipulato da altre municipalizzate, su cui è lecito farsi qualche domanda. È lo sfondo dell’inchiesta condotta dal pm Ida Frongillo, magistrato in forza al pool mani pulite del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, che ha deciso di mettere a fuoco anche altri aspetti interni alla vita aziendale ritenuti poco chiari. 

Ed è così che tra le carte acquisite spunta anche la storia di un contratto di consulenza destinato - sembra quasi beffardo dirlo oggi - alla formazione del personale interno per «addestramento e aggiornamento del personale dell’azienda operante nel settore assicurativo...»: un contratto da 50mila euro l’anno, soldi che sono andati a un professionista privato di Milano, a sua volta su segnalazione del broker che dal 2012 svolge attività di mediazione tra l’Anm e le singole agenzie di assicurazione. Stando all’ipotesi investigativa, questi 50mila euro rientrerebbero in una partita di giro che ha visto impegnati gli ex vertici di via Marino e lo stesso broker. Indagine affidata al nucleo di polizia giudiziaria della polizia municipale, c’è una ipotesi di partenza agli atti: secondo la Procura dal 2012 l’Anm assegna mano libera a un broker che media con alcune aziende nella definizione di polizze assicurative. 


Due i punti che muovono l’azione investigativa: la provvigione garantita al broker è stata di gran lunga superiore rispetto agli standard ordinari; e i contratti che il broker porta a casa per conto dell’Anm sembrano buoni per assicurare auto di gran lusso. Secondo la prima ricostruzione investigativa, ogni polizza è costata 26mila euro l’anno, un fiume di denaro su cui ha voluto vederci chiaro anche l’attuale amministratore unico dell’Anm che - fresco di insediamento - ha iniziato ad esplorare il mondo delle coperture contro i sinistri.


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