Nel bar di Palma Campania dove lo incontriamo, Anthony trasmette euforia, felicità: mostra a tutti il documento che certifica la sua laurea, conseguita poche ore prima...
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Già, c'è stato un tempo in cui Anthony era sano, sanissimo. A 22 mesi i genitori, Anna e Salvatore, notano in lui una regressione motoria e verbale: «Diceva mamma e papà, poi ha cominciato a dire solo mamma, poi nulla più». Inizia così un calvario che dura dieci anni: eziologia sconosciuta, dicevano i medici. Vuol dire che non si riusciva a determinare il fattore che provocava la malattia. «Nessuno sapeva dirci cosa avesse». Infine la diagnosi, nel 2005, scoperta dal dottor Massimo Montinari e confermata dal professor Giulio Tarro, appresa la quale per Anthony è cominciata una seconda vita. Più difficile ma anche più consapevole. Da quel momento in poi, infatti, il ragazzo poteva fare solo una cosa: lottare. «Ha sempre avuto un pensiero fisso in testa: lo studio. I libri per lui sono tutto, li porta sempre con sé», dicono i genitori. Ed Anthony conferma: «Studiare mi piace, voglio continuare l'Università e conseguire la laurea magistrale. Questa è la mia felicità: apprendere, sapere sempre di più», spiega a modo suo.
Il ragazzo di Palma Campania si diploma a Saviano, in un istituto commerciale a indirizzo informatico: «I miei compagni di scuola mi hanno aiutato tanto, mi proteggevano. Il mio amico più caro, Sabatino, mi è stato sempre vicino ma anche gli altri sono stati sempre affettuosi», spiega ancora il ragazzo. Anthony comunica con il computer e con le domande a risposta multipla: un quesito e una serie di opzioni, poi lui sceglie quella giusta. Dopo le scuole superiori, il sogno più grande: l'Università. I genitori interpellano vari atenei, ma è la Parthenope a pronunciare le parole magiche: «Ci possiamo provare», dirà la funzionaria Sonia Rainone. È quello che Anthony voleva sentirsi dire, l'avventura comincia. L'università napoletana mette a disposizione un servizio di trasporto: un bus preleva il ragazzo a Palma Campania e lo porta fino al Monte di Dio, a Napoli. Altri supporti arrivano dal mondo del volontariato: l'associazione Wellfare che ha sede proprio a Palma Campania, l'associazione Libro Parlato e ancora tante persone che aiutano Anthony nel suo percorso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino