Appalti, la «cricca» puntava anche alla Mostra d'Oltremare

Appalti, la «cricca» puntava anche alla Mostra d'Oltremare
Un sistema macina appalti, un modo di procedere in grado di selezionare imprenditori e funzionari per veicolare fondi pubblici anche in altri contesti territoriali. Non solo Santa...

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Un sistema macina appalti, un modo di procedere in grado di selezionare imprenditori e funzionari per veicolare fondi pubblici anche in altri contesti territoriali. Non solo Santa Maria Capua Vetere, non solo Palazzo Teti Maffuccini, a leggere gli atti che inchiodano - almeno per il momento - nove indagati (due in cella, sette ai domiciliari). Un sistema che avrebbe avuto una capacità di influenza anche per quanto riguarda una gara d'appalto all'interno della Mostra d'Oltremare, secondo quanto emerge dalla ricostruzione emersa delle indagini della Dda di Napoli, sul presunto «potere contrattuale» e intimidatorio di Alessandro Zagaria.


È lui il «filtro», la camera di compensazione a leggere la misura del gip Alfano. Ed è sempre lui ad essere tirato in ballo nelle conversazioni di altri due personaggi chiave di questa storia: una è Loredana Di Giovanni, la rossa (per il colore dei capelli), l'altro è l'ingegnere Guglielmo La Regina, entrambi agli arresti domiciliari per ipotesi di turbativa d'asta. È il 12 giugno del 2015, quando al telefono viene intercettata la Di Giovanni, in una conversazione che serve a dimostrare - nell'ottica di chi accusa - il potere contrattuale di Zagaria «a prescindere»: in questo caso, l'imprenditore Antonio Bretto chiede alla Di Giovanni di fissargli un incontro, un appuntamento proprio con Zagaria, «affinché intervenga presso La Regina».


Qual è il motivo di questa richiesta di intervento? Seguiamo il ragionamento del gip, alla luce di una vicenda «discoverata» solo in parte. Stando alla ricostruzione agli atti, La Regina è intenzionato a «estromettere Bretto dalla possibilità di partecipare alla gara della Mostra d'Oltremare (sebbene il suo nominativo fosse stato segnalato da Antonello Sommese, scrive il gip) per non aver onorato l'impegno a pagare la somma di 30mila euro al professionista». E come conclude il gip, a proposito di una vicenda al centro di altre indagini? «Questo episodio dimostra la necessità di un imprenditore di rivolgersi a Alessandro Zagaria, per risolvere questioni rilevanti».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino