OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Hanno abbracciato la piccola bara fino alla fine. Quasi a non voler lasciare andare via il loro figlioletto, il minore dei tre, dopo Denise di 14 anni e Giovanni di 12. I genitori di Christian Carezza non hanno smesso di versare lacrime per il bimbo, sin dal primo momento in cui hanno messo piede in chiesa per assistere ai funerali celebrati dal vescovo ausiliare della Diocesi di Pozzuoli, don Carlo Villano. Palloncini bianchi, fiori e biglietti lasciati dai compagni di scuola per il piccolo.
Così in tanti hanno gremito la parrocchia del Santissimo Redentore e San Ciro a Cavalleggeri d'Aosta per l'ultimo saluto al bimbo di 3 anni e mezzo travolto da un'auto sabato scorso in via Ronchi dei Legionari, traversa di via Marco Polo. Un'intera comunità a lutto ha voluto dire addio al minore investito e ucciso mentre usciva di casa mano nella mano con la mamma. Un dolore che si è rinnovato per i familiari e per il quartiere dove il bambino viveva. Mentre sono ancora da accertare le responsabilità dell'operaio 51enne che era alla guida del veicolo e che, sbandando, ha impattato contro madre e figlio che erano sul marciapiedi uccidendo quest'ultimo. Ancora in corso infatti le indagini per stabilire se si sia trattato di una distrazione del conducente, oppure di un guasto improvviso alla vettura. Le temperature elevate non hanno impedito alle centinaia di persone del quartiere di essere presenti ai funerali di Christian Carezza, scomparso tragicamente meno di una settimana fa.
Sin dalla prima mattinata nel piazzale antistante la parrocchia di via Carnaro, strada che s'incrocia con via Campegna, si sono radunati in tanti per assistere alle esequie del bimbo. Sul sagrato prima della celebrazione liturgica tra gli altri i colleghi del papà, operai nella fabbrica Elca, hanno voluto far sentire la loro solidarietà ai familiari: «Non ci sono parole - ha detto il portavoce dei lavoratori - abbiamo deciso di indossare queste magliette bianche con la scritta Christian sempre nel nostro cuore in segno di vicinanza a tutta la famiglia.
Strazio e commozione tra i banchi in chiesa da parte dei tanti residenti che hanno partecipato all'omelia. «Il piccolo Christian risorgerà come è risorto Gesù - ha detto padre Villano dall'altare - è l'unico modo per accettare il dolore in questo momento». China sulla bara bianca del figlio, ritratto sorridente in una foto appoggiata sopra, per l'intera celebrazione della funzione religiosa è rimasta Marianna, la mamma 39enne della vittima, vestita di nero e con i capelli raccolti in una treccia. Un dolore straziante, il suo, che si è manifestato sia con le lacrime che con i ricordi del bimbo che non ha voluto far mancare sul feretro: le due macchinine con cui giocava sempre e i sandaletti indossati dal piccolo al momento dell'incidente. Oltre al suo orsacchiotto preferito che la donna ha stretto fino all'uscita del feretro dalla chiesa dopo le 12. Al termine dell'omelia non sono mancati attimi di preoccupazione con un malore che ha colto uno dei parenti del bimbo, che è stato subito soccorso da un'ambulanza del 118. A chiudere la toccante mattinata il lancio di palloncini bianchi in cielo.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino