Cacciato di casa perché gay, aggredito verbalmente e minacciato nel Napoletano

Cacciato di casa perché gay, aggredito verbalmente e minacciato nel Napoletano
Francesco, uno dei due ragazzi cacciati di casa dalle rispettive famiglie perché gay, e sul cui caso stanno lavorando sia il Comune di Napoli che lo stesso comitato Arcigay...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Francesco, uno dei due ragazzi cacciati di casa dalle rispettive famiglie perché gay, e sul cui caso stanno lavorando sia il Comune di Napoli che lo stesso comitato Arcigay di Napoli, è stato aggredito a Casoria.


A rendere noto l'episodio è Arcigay Napoli che, in un comunicato, spiega l'accaduto: «Ieri, intorno alle 13.30, mentre passeggiava per Casoria insieme a due amici, Francesco è stato aggredito e minacciato verbalmente da un uomo che guidava una Range Rover, irritato dal fatto che il ragazzo, urtato dall'auto mentre percorreva una strada piuttosto stretta, gli avesse fatto notare la necessità di usare il clacson in circostanze simili».

«Lo stesso uomo - è scritto ancora nella nota - pochi minuti dopo, mentre era in un bar del paese, avendo visto Francesco passeggiare nei pressi, avrebbe nuovamente urlato insulti e minacce facendo ricorso allo stesso becero repertorio di offese omofobiche».

«In attesa degli sviluppi della denuncia, - conclude l'Arcigay di Napoli - che il giovane ha immediatamente presentato ai carabinieri di Casoria, il Comitato Arcigay Antinoo di Napoli ribadisce con sempre maggiore convinzione l'urgenza di leggi specifiche, anche a carattere regionale, per arrestare l'ormai sempre più evidente e dilagante fenomeno delle aggressioni e delle minacce a sfondo omotransfobico».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino