Arrestato l'ex parlamentare Laboccetta, indagato cognato suocero di Fini

Arrestato l'ex parlamentare Laboccetta, indagato cognato suocero di Fini
Il principale imprenditore internazionale delle slot machine e re dei casinò ai Caraibi, un ex parlamentare già noto alle cronache e professionisti a vario titolo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il principale imprenditore internazionale delle slot machine e re dei casinò ai Caraibi, un ex parlamentare già noto alle cronache e professionisti a vario titolo operanti nel settore sono stati arrestati nell'ambito di un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Gli arrestati sono l'imprenditore Franco Corallo e l'ex parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta. Sono soltanto indagati, invece, Sergio e Giancarlo Tulliani, suocero e cognato dell'ex presidente della Camera Gianfranco Fini.


Gli arresti, avvenuti anche all'estero, sono stati eseguiti dallo Scico della Guardia di Finanza in contemporanea a perquisizioni in numerosi stati (Antille Olandesi, Regno Unito, Canada e Francia) e sequestri di numerosi beni e conti correnti per centinaia di milioni di euro. L'inchiesta della magistratura romana riguarda un'associazione per delinquere transnazionale che riciclava in tutto il mondo i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di un incontro con i giornalisti che si terrà alle 15 presso gli uffici del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma alla procuratore Giuseppe Pignatone e dell'aggiunto Dda Michele Prestipino.

L'organizzazione che aveva costituito una serie di «società cartiere», specializzate nell'emissione di fatture false, aveva base a Roma, al quartiere Parioli, e di essa facevano parte anche alcuni pregiudicati. Alle «società cartiere» - hanno accertato i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria - si è rivolto nel tempo un numero molto elevato di società sparse in tutt'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, tutte interessate a realizzare risparmi fiscali e ad accumulare «fondi neri». Tali società operano prevalentemente nei settori dell'edilizia, della logistica e del facchinaggio; alcune sono cooperative di servizi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino