Arrestato il sindaco di Torre del Greco: «Ingerenze per favorire la ditta amica»

Arrestato il sindaco di Torre del Greco: «Ingerenze per favorire la ditta amica»
Avrebbe svolto un ruolo di primo piano nell’esautorare la ditta Ego Eco, vincitrice dell’appalto per la gestione dei rifiuti a Torre Del Greco prima di essere bloccata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Avrebbe svolto un ruolo di primo piano nell’esautorare la ditta Ego Eco, vincitrice dell’appalto per la gestione dei rifiuti a Torre Del Greco prima di essere bloccata da una serie di rilievi amministrativi. Una ingerenza del sindaco nell’ambito della realtà politica che avrebbe favorito quelli della Fratelli Balsamo, che ha a questo punto spiccato il volo grazie allo scorrimento della graduatoria.


Il primo cittadino di Torre del Greco - scrivono gli inquirenti della Procura di Alessandro Pennasilico - attraverso una serie di iniziative di carattere amministrativo ha determinato la decadenza dell’appalto della Ego Eco srl: finanche in prima persona e notte tempo, il sindaco Borriello avrebbe svolto rigidi controlli sulla aggiudicataria, provocando una serie di penalità per la metà dell’importo dell’appalto.

Una attività di controllo rigorosa sulla quale è logico pensare che il primo cittadino rivendichi la piena correttezza del proprio lavoro nel corso del seguito dell’inchiesta.

Ma non è tutto. Secondo gli inquirenti, quelli della Balsamo avrebbero messo in piedi una serie di artifici contabili per costruire fondi neri, da cui attingere per veicolare tangenti al primo cittadino. Tali somme - si legge nel comunicato stampa - venivano consegnate al sindaco nel corso di incontri mensili e in luoghi appartati, privi di copertura di cellulari, mediante passaggi da un’auto all’altra: ma,  nonostante tanta riservatezza, tali incontri sarebbero stati filmati dalla finanza. Decisivo il lavoro della compagnia della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento del procuratore Pennasilico, del suo vice l’aggiunto Pierpaolo Filippelli.

Una vicenda nel corso della quale, il primo cittadino potrà replicare alle accuse a partire dall’interrogatorio di garanzia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino