Imperiale, pm e ministro in campo: «Adesso si acceleri sull'estradizione»

Imperiale, pm e ministro in campo: «Adesso si acceleri sull'estradizione»
Sono ore di frenetico lavoro per i magistrati della Procura di Napoli impegnati nelle indagini sulle attività di Raffaele Imperiale, il broker del narcotraffico di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sono ore di frenetico lavoro per i magistrati della Procura di Napoli impegnati nelle indagini sulle attività di Raffaele Imperiale, il broker del narcotraffico di Castellammare di Stabia arrestato il 4 agosto a Dubai dalle autorità della polizia degli Emirati Arabi.

I pm della Direzione distrettuale antimafia partenopea hanno completato le procedure che consentono - sulla base di un accordo bilaterale sulle estradizioni risalente a circa due anni fa - al nostro ministero della Giustizia di chiedere agli Emirati Arabi la consegna del narcotrafficante. Si apre così una delicata partita giudiziaria che, c'è da giurarci, è pronta a trasformarsi in un vero e proprio braccio di ferro tra accusa e difesa del 47enne, che deve scontare una condanna passata in giudicata a 8 anni e quattro mesi per traffico internazionale di stupefacenti.



Ma quali saranno i tempi per ipotizzare un trasferimento in Italia del super ricercato finito in trappola grazie alle indagini di Polizia di Stato e Guardia di Finanza di Napoli, sotto il coordinamento del procuratore Giovanni Melillo? Il nome di Imperiale era finito nell'elenco dei dieci più pericolosi latitanti stilato dal ministero dell'Interno.

Il trattato firmato da Italia ed Emirati Arabi Uniti risale al 2019, con la ratifica del Senato, e ha già due precedenti di sostanza: l'estradizione di due soggetti ricercati nel nostro Paese poi rifugiatisi nel paese degli emiri: quella di Abdallah Chakir - cittadino marocchino destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel 2015 dal gip di Cuneo per traffico illecito di sostanze stupefacenti - e quella di Boujemaa Benchakour, condannato a 4 anni e 5 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina dalla Corte di Appello di Torino. Dunque ora è solo questione di tempo, anche se la Procura partenopea farà di tutto per bruciare le tappe, stimate nel lasso di tempo di due tre settimane.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino