Arturo, la visita di Sepe: «Sarai d'esempio per altri ragazzi»

Arturo, la visita di Sepe: «Sarai d'esempio per altri ragazzi»
Il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, ha incontrato oggi, all'ospedale Monaldi dove è ricoverato, Arturo, il ragazzo di 17 anni accoltellato a dicembre da una gang...

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Il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, ha incontrato oggi, all'ospedale Monaldi dove è ricoverato, Arturo, il ragazzo di 17 anni accoltellato a dicembre da una gang di giovani in via Foria. Il presule è stato accolto dal direttore generale, Giuseppe Matarazzo, e dal primario di cardiologia, Pio Caso, ed è stato accompagnato al terzo piano del reparto di pnueomologia dove è ricoverato il giovane. Il cardinale ha regalato ad Arturo, nella giornata della Befana, una grande calza con dentro cioccolatini e caramelle ed un moderno orologio. «Questo - ha detto Sepe - è moderno ed è fatto per giovani come te. Questo orologio dovrà segnare per te solo ore liete dopo le ore tristi che hai vissuto».

 
Nella calza anche una copia cartonata del Vangelo: «ho saputo che ti piace leggere e quindi avrai modo di leggerla come guida di ogni cristiano. Sono venuto per testimoniarti affetto e vicinanza, so che sei un ragazzo a modo e voglio manifestarti piena solidarietà per la vile aggressione che hai avuto. Con il tuo comportamento sarai d'esempio per tanti altri ragazzi». Poi il cardinale si è soffermato con i genitori, in particolare con la madre che si è detta onorata per la visita e ha sollecitato le istituzioni e non solo «a fare rete in difesa per tutti i ragazzi proprio per evitare il ripetersi di gravi episodi. Bisogna difendere i ragazzi buoni ma bisogna anche lavorare per restituire a quei ragazzi che deviano dalla loro innocenza. Bisogna stare vicino loro e aiutarli nella ricerca di senso della vita e dei valori».
 

Giudicata positiva l'idea di costituire un tavolo permanente «per un impegno educativo dei giovani che spesso non hanno l'accompagnamento e la guida delle proprie famiglie. Questo tavolo è una cosa importante; serve non per fare analisi ma per individuare percorsi operativi in difesa dei giovani». Al termine dell'incontro il cardinale Sepe ha regalato due rosari ai genitori di Arturo: sono stati realizzati dai detenuti nella 'casa del carceratò che la diocesi ha costituito da qualche anno. Sepe si è congedato esprimendo alla mamma di Arturo «grande apprezzamento e stima per come ha affrontato questa situazione, diventando esempio per tante mamme». Poi il cardinale si è congedato incontrando due malati terminali nella stanza affianco a quella di Arturo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino