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«A noi l’effimera soddisfazione ancora una volta di aver visto giusto, al presidente De Luca l’onere di farsi rispettare, perché le asl continuano a decidere come meglio credono sulla pelle delle migliaia di precari della sanità, come ha fatto il direttore generale della asl Napoli 3 Sud nonostante la Regione abbia spifferato ai quattro venti una volontà diversa». Lorenzo Medici, leader della funzione pubblica della Cisl della Campania, è su tutte le furie. «Siamo da mesi – dice – mobilitati, con manifestazioni pubbliche, presìdi, sit-in e stati di agitazione per far sì che gli oltre sei mila lavoratori della sanità in scadenza di contratto tra marzo e giugno 2022 ottengano la proroga fino al 31 dicembre, e raggiungano i tetti di presenza di 18 mesi di lavoro imposti dal governo per la stabilizzazione.
E quando finalmente De Luca mostra di accogliere la nostra proposta con una circolare di fine anno scorso, ribadita in questi giorni, registriamo che le asl fanno diversamente, nascondendosi dietro. Sembra il gioco delle tre carte.
Tutto questo, nelle more della predisposizione del nuovo piano triennale del fabbisogno di personale per il triennio 2021-2023, che chissà quando si farà. «E il presidente De Luca – conclude Medici – che fa? Ci propinerà un’altra diretta facebook nella quale ribadirà che gli di una volta devono essere utilizzati? E dove? Li porterà nei suoi uffici di diretta collaborazione? Oramai siamo alla farsa. La fp andrà fino in fondo in questa storia per fare giustizia, senza escludere anche la proclamazione di uno sciopero regionale per bloccare tutte le attività».
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