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Breve e toccante cerimonia di presidio sulla via provinciale di Marina Grande a Capri, organizzata dall’USB ad un anno di distanza dal tragico incidente che funestò l’estate caprese in piena era covid. A causa della morte del giovane autista napoletano che era alla guida di un pulmino del servizio pubblico ATC con 23 passeggeri a bordo e che per cause ancora sconosciute, nonostante un’inchiesta avviata dalla Magistratura, precipitò sulla scarpata fino spiaggia libera di Marina Grande con un balzo di circa 20 metri.
A perdere la vita fu il giovane Emanuele Melillo di circa 32 anni, uno dei tanti lavoratori pendolari che sbarcano sull’isola, mentre i passeggeri riportarono fratture e lesioni, fortunatamente di lieve entità. Dopo alcuni giorni la Procura inviò avvisi di garanzia a sette persone tra questi sei funzionari della Città Metropolitana e l’amministratore dell’ATC. Oggi è un anno preciso dall’accaduto, i compagni di lavoro, la famiglia ed i sindacalisti dell’USB hanno voluto ricordare, nella stessa ora in cui Emanuele perse la vita, e sono arrivati da Napoli con striscioni e bandiere i Sindacalisti ed i colleghi che hanno dato vita ad un piccolo corteo aperto da uno striscione su cui era scritto: “giustizia e verità per Emanuele”.
Sul luogo dell’incidente spiccava la presenza dei Sindaci dei due Comuni di Capri ed Anacapri, Marino Lembo ed Alessadro Scoppa e del vicesindaco di Capri Ciro Lembo.
Un segno di affetto per chi ha perso la vita sul posto di lavoro e di solidarietà per la famiglia, che commossa ha partecipato alla cerimonia. Tra loro anche la moglie di Emanuele con la loro figlia Zaira. Al termine della commemorazione sono stati deposti mazzi di fiori proprio sui resti di quella ringhiera che cedette dopo l’impatto facendo rotolare l’autobus per la scarpata ed uno striscione sui bordi del parapetto provvisorio che è stato installato dal Comune a protezione della circolazione e di chi transita lungo la provinciale Marina Grande – Capri.
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