Breve e toccante cerimonia di presidio sulla via provinciale di Marina Grande a Capri, organizzata dall’USB ad un anno di distanza dal tragico incidente che funestò l’estate caprese in piena era covid. A causa della morte del giovane autista napoletano che era alla guida di un pulmino del servizio pubblico ATC con 23 passeggeri a bordo e che per cause ancora sconosciute, nonostante un’inchiesta avviata dalla Magistratura, precipitò sulla scarpata fino spiaggia libera di Marina Grande con un balzo di circa 20 metri.
A perdere la vita fu il giovane Emanuele Melillo di circa 32 anni, uno dei tanti lavoratori pendolari che sbarcano sull’isola, mentre i passeggeri riportarono fratture e lesioni, fortunatamente di lieve entità.
Sul luogo dell’incidente spiccava la presenza dei Sindaci dei due Comuni di Capri ed Anacapri, Marino Lembo ed Alessadro Scoppa e del vicesindaco di Capri Ciro Lembo. I familiari ed i compagni di lavoro Marco Sansone, il coordinatore regionale dell’USB Lavoro Privato, e Adolfo Vallini del coordinamento provinciale USB che attraverso megafoni hanno fatto il ricordo e interventi sull’episodio ed hanno chiesto alle autorità giudiziarie che venga fatta luce sulla verità che ha portato a morire un giovane operaio di 33 anni.
Un segno di affetto per chi ha perso la vita sul posto di lavoro e di solidarietà per la famiglia, che commossa ha partecipato alla cerimonia. Tra loro anche la moglie di Emanuele con la loro figlia Zaira. Al termine della commemorazione sono stati deposti mazzi di fiori proprio sui resti di quella ringhiera che cedette dopo l’impatto facendo rotolare l’autobus per la scarpata ed uno striscione sui bordi del parapetto provvisorio che è stato installato dal Comune a protezione della circolazione e di chi transita lungo la provinciale Marina Grande – Capri.