Napoli, a San Giovanni il mare di nuovo balneabile: «Ora bonifica a terra»

Dopo 30 anni sì ai bagni a Pietrarsa, l’Arpac autorizza 929 metri di costa

La balneabilità a Pietrarsa
La balneabilità a Pietrarsa
di Luigi Roano
Venerdì 26 Aprile 2024, 23:46 - Ultimo agg. 28 Aprile, 09:22
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Dopo almeno 30 anni a San Giovanni a Teduccio si potrà tornare a fare i bagni in mare nel suggestivo scenario di Pietrarsa dove il Vesuvio sembra che arrivi fino alla spiaggia mentre alle spalle dell’arenile c’è il museo dei treni. L’Arpac ha sdoganato quel pezzo di mare - 929 metri sui 1776 disponibili - sostanzialmente un chilometro. Questa la Pec arrivata a Palazzo San Giacomo: «Si comunica l’esito favorevole sui campioni prelevati il 23 aprile relativi all’acqua di balneazione» appunto i 929 metri in questione. Non una casualità, il semaforo verde dell’Arpac perché è un risultato positivo che arriva grazie al lavoro che Abc sta facendo sulle fogne. E conferma come per il Comune l’area orientale della città è la bussola che governa lo sviluppo dell’intera città.

Del resto Napoli Est è, superficie alla mano, quasi la metà della città, ed è molto popolosa: quasi mezzo milione di napoletani insistono fra Poggioreale, San Giovanni, Barra e Ponticelli, quartieri storici che un tempo erano l’epicentro della rivoluzione industriale e oggi stanno ritrovando nuove vocazioni.

Da quelle parti c’è il polo dell’alta tecnologia, quello aerospaziale è arrivata l’università con la Apple e tanto altro si è messo in moto anche per lo sdoganamento del Prg molto più flessibile con la Variante orientale che apre la porta alla rigenerazione urbana per centinaia di migliaia di metri quadrati da recuperare fino al Centro direzionale. 

E poi il grande progetto Porta est. Sul mare ritrovato parla il sindaco Gaetano Manfredi. «Stiamo raccogliendo - commenta - i frutti dei lavori realizzati l’anno scorso sugli impianti fognari. Era una condizione imprescindibile per poter avviare un percorso di risanamento ambientale. È la prima volta che una spiaggia di Napoli est diventa balneabile, un grande risultato per i residenti della zona orientale su cui l’Amministrazione sta mettendo in campo numerose attività finalizzate allo sviluppo. Proseguiremo su questa strada».

Su San Giovanni ci ha puntato l’ex assessore al Mare Paolo Mancuso e sta proseguendo il lavoro l’attuale titolare della delega Edoardo Cosenza insieme alla vicesindaca Laura Lieto: «La balneabilità - spiega - arriva per gli importanti interventi sulle fogne, in fase di realizzazione a San Giovanni, che stanno dando i primi risultati concreti. Dall’anno scorso è stato possibile utilizzare le spiagge ai fini elioterapici, tranne piccole aree che sono state messe in sicurezza» ricorda Cosenza. «Quest’anno - prosegue - finalmente anche i primi risultati positivi, che rendono balneabile la costa del Comune dal lato di Pietrarsa. Il dato è da confermare in seguito, ma testimonia la portata dell’attività in corso, in tema di depurazione». Manfredi ora metterà mano a un’ordinanza con la quale stabilirà come e dove potersi tuffare. In attesa che finiscano i lavori alle fogne per ripristinare l’ex depuratore e che venga rinforzata la scogliera.

C’è ancora molto da fare per quello che riguarda sia il mare che la bonifica a terra. Sul primo punto bisogna dare un porto turistico a quell’area Vigliena resta una grossa opzione. E poi bisogna recuperare l’ex Corradini una terrazza sul mare spettacolare. Un lavoro iniziato 18 mesi fa quando sono stati recuperati 35 milioni grazie alla convenzione firmata tra Comune e Sogesid - società del Ministero dell’Ambiente - per la messa in sicurezza e iniziare la bonifica di quello che come Bagnoli è un Sin - Sito di interesse nazionale - da ben 26 anni e grande la bellezza di 830 ettari: il triplo dell’area ex Italsider grande 249 ettari. Recuperati 35 milioni sui 158 disponibili che la stessa Sogesid aveva revocato per «l’inerzia delle varie amministrazioni che si sono susseguite». Sono 13 gli interventi da realizzare - le gare sono in via di definizione - con i 35 milioni, si parte dalla messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera. E si metterà mano ai 283 capannoni ex industriali per i quali è previsto un piano di caratterizzazione. E che rientrano pianamente nel piano di rigenerazione urbana E alla ex Manifattura tabacchi dove verrà installata Agritech. Il Sin è diviso in 4 macro aree: il Polo petrolifero, Gianturco, Pazzigno e la fascia litoranea. E l’inquinamento sia a terra che nella falda è altissimo.

L’inquinamento, per quello che riguarda i suoli, purtroppo «è superficiale e profondo ed è caratterizzato sia da metalli che da inquinanti quali mercurio, piombo zinco cromo e molto altro. Per quello che riguarda la falda «è stata evidenziata una contaminazione diffusa e marcata di composti cancerogeni e concentrazioni elevate di ferro e manganese in tutto il Sin». Insomma, 26 anni di nulla sono passati, ma il 2024 potrebbe segnare l’inizio di una nuova era.

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