Notte di paura a Scampia dove per qualche ora si è creduto di ritornare d’improvviso ai tempi delle guerre tra clan. Intorno alle due, nella notte tra...
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L’INTERVENTO
Dopo il boato, gli abitanti del posto hanno inizialmente pensato al peggio e subito hanno allertato le forze dell’ordine. In via Striano sono immediatamente giunte le volanti della polizia del vicino commissariato di Scampia, poi si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco per placare le fiamme. Una volta sedato l’incendio, tanto è stata forte l’esplosione, i pompieri hanno chiesto anche agli inquilini del palazzo rimasti in casa di scendere in strada per effettuare le opportune verifiche e per testare la stabilità dell’edificio. Appurato che lo stabile non aveva riportato gravi danni strutturali hanno concesso agli abitanti di rientrare nelle proprie case per provare a riprendere sonno. Ma sono state ore di terrore per il quartiere, svegliato di soprassalto in piena notte con le fiamme divampate dall’auto, alte anche alcuni metri, che hanno illuminato a giorno per diversi minuti l’intera strada e gli appartamenti dei primi piani dei palazzi. Decine le persone in strada riunite in capannello intorno all’incendio con tanti bambini terrorizzati dal boato e dal fuoco.
L’INDAGINE
Non è ancora chiaro se l’auto sia stata incendiata e poi sia deflagrata con un fortissimo scoppio oppure se sia stato utilizzato un ordigno. Per appurare le dinamiche è intervenuta la squadra scientifica della polizia di Stato che ha effettuato i rilievi e che nei prossimi giorni comunicherà i risultati. L’autovettura è stata sequestrata ed è a disposizione delle autorità per ulteriori rilievi. Si propende, in prima battuta, per l’ipotesi dell’ordigno: troppo forte il boato che ha causato la distruzione dei vetri di un palazzo fino al quinto piano. Un’onda d’urto fortissima per essere provocata dal semplice incendio del piccolo serbatoio della Smart a due posti. Per fare chiarezza sull’accaduto sono intervenuti sia dal vicino commissariato di polizia di Scampia che gli agenti della Squadra mobile della questura di Napoli. Le inchieste in corso serviranno anche per comprendere il movente e, pure in questo caso, nessuna pista è stata preliminarmente esclusa dagli inquirenti. Tutte le ipotesi restano in campo: in primis il regolamento di conti per fatti personali dopo un qualche genere di «sgarro», così come rimane viva anche la pista dell’attentato di stampo camorristico. Gli agenti del posto hanno effettuato ieri alcuni interrogatori per definire meglio le dinamiche dell’accaduto. Solo dalle testimonianze e dai rilievi scientifici potrà emergere la verità. Per ora solo tanta paura e il timore che nel quartiere della periferia nord di Napoli possa di nuovo innescarsi un’altra guerra senza esclusione di colpi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino