Averno, l'ultimo oltraggio discarica di oggetti rubati

Averno, l'ultimo oltraggio discarica di oggetti rubati
Il canale del lago d'Averno trasformato in un ricettacolo di oggetti prima rubati e poi abbandonati. Due carcasse di motorini, una ventina di borse e una quindicina di...

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Il canale del lago d'Averno trasformato in un ricettacolo di oggetti prima rubati e poi abbandonati. Due carcasse di motorini, una ventina di borse e una quindicina di cellulari: sono solo alcuni dei rifiuti che da metà dicembre hanno trovato gli operatori della Sma Campania che stanno effettuando una pulizia radicale del canale che collega lo specchio acqueo con il mare. Ritrovamenti ritenuti alquanto insoliti dagli stessi operai ma che sono il chiaro segnale che la zona è ritenuta particolarmente battuta dai ladri, sia perché è isolata, sia per l'assenza di telecamere di video sorveglianza e di impianti di illuminazione notturna lungo la via Provinciale Averno.


In questo modo i malviventi, una volta messo a segno il furto o la rapina, si nascondono in questo spettacolare scorcio dei Campi Flegrei e abbandonano nel canale la refurtiva che non riescono a riciclare. Non è certamente quello che nel 37 a.C. Marco Vipsanio Agrippa, che fece costruire il canale, pensava potesse servire un giorno. L'ennesimo schiaffo alla storia.


L'opera di bonifica terminerà tra una quindicina di giorni. Oltre agli oggetti rubati sono stati recuperati quintali e quintali di rifiuti. Tra cui tantissime bottiglie di vetro, oggetti di plastica, pneumatici, arredi dismessi, tavolette di amianto, strati di asfalto, lamiere. Una vera e propria pattumiera a cielo aperto che ha favorito l'agonia del lago d'Averno. Il canale, infatti, era praticamente ostruito anche per l'enorme quantità di ghiaia e sabbia sul basolato e non consentiva il normale deflusso delle acque. E così alla minima pioggia lo specchio acqueo rompeva gli argini invadendo la strada circumlacuale soprattutto nei pressi del tempio di Apollo e della grotta di Cocceio. «Abbiamo prima di tutto tagliato i canneti lasciandone alcuni per consentire agli uccelli di poter nidificare - dichiara Alessandro Soria, agronomo e responsabile dell'area cantieri della Sma Campania -. Successivamente sono stati estratti sia i rifiuti che diversi tronchi. Il tutto preceduto dalla sistemazione all'inizio del canale, a monte nella zona di Lucrino, di una chiusura ermetica per evitare che i rifiuti potessero finire in mare».


L'Averno così ritornerà finalmente a respirare dopo quasi 30 anni dall'ultima radicale bonifica del canale. L'operazione di questi giorni è stata voluta dal vice-presidente della Regione Bonavitacola e dal sindaco di Pozzuoli Figliolia. «Abbiamo effettuato un sopralluogo per fare il punto con i tecnici della Sma Campania - ha spiegato Figliolia -. C'è un punto in particolare, all'altezza di un ponticello, che non permette il completo deflusso dell'acqua perché è ancora ostruito da sedimenti sabbiosi, detriti e anche da qualche abuso edilizio. Ci sarà bisogno delle pale meccaniche per rimuovere l'ostruzione, così come dovrà essere completata la rimozione delle canne e di altro materiale. Seguiremo l'evolversi dell'intervento affinché sia garantito il buon funzionamento del canale emissario e possa essere completamente fruibile dai cittadini la passeggiata che circonda il lago e alla quale dedicheremo la nostra attenzione una volta risolto questo problema». Ieri, intanto, le prime piccole tartarughe hanno iniziato a risalire il canale dal mare verso l'interno del lago. Un segnale positivo perché sintomo che le acque sono finalmente pulite. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino