Avis, espulsi quattro centri: «Raccolta sangue a rischio»

Avis, espulsi quattro centri: «Raccolta sangue a rischio»
Il più grande ente donatore di sangue in Italia, perde quattro centri in Campania con il rischio di una vera e propria emergenza donazioni nella nostra regione. La notizia...

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Il più grande ente donatore di sangue in Italia, perde quattro centri in Campania con il rischio di una vera e propria emergenza donazioni nella nostra regione. La notizia dell'espulsione dell'Avis comunale Casoria, dell'Avis comprensoriale Napoli 5, Napoli 3 e di Avellino arriva dai vertici dell'Avis Campania che, dopo aver estromesso i soci in questione, lanciano un appello sulla necessità di scongiurare la carenza di sacche di sangue. Non solo.

La vicenda è al centro di un fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica per far luce sulle presunte condotte illecite di queste Avis, ora al vaglio della Guardia di Finanza. L'estromissione delle quattro Avis è stata la conseguenza della loro illegittimità causata da condotte disfunzionali che, in alcuni casi, hanno comportato distrazioni di fondi e fatture false, in altri, raccolte di sangue realizzate in maniera illecita e in altri ancora, il mancato pagamento di contributi e quote associative, ed è avvenuta formalmente il 25 marzo scorso. «Dopo un'assemblea generale e il vaglio del Consiglio Nazionale, è avvenuta l'espulsione che era stata preceduta da numerose segnalazioni agli organi competenti, da parte dell'Avis Campania che ha svolto accertamenti sotto il profilo della legalità e della sicurezza» ha spiegato Leonardo De Rosa, direttore sanitario dell'Avis Campania che ieri è intervenuto alla conferenza indetta dal presidente regionale Angelo Perrotta. Durante l'incontro, a cui ha partecipato anche l'amministratore regionale dell'Avis Campania, Teresa Amodio, è stato sottolineato quanto «l'ente sia impegnato nel rispettare lo statuto e le sue regole da un punto di vista formale e etico», motivo per cui il direttivo regionale aveva da tempo puntato il dito sui soci, ora espulsi.

Le Avis tagliate fuori dal circuito delle donazioni, garantivano circa 40mila unità di sangue all'anno e, adesso, questo vuoto, potrebbe comportare un'emergenza in Campania dove l'80% del fabbisogno viene assicurato dai volontari Avis. «Ci stiamo già attivando per ammortizzare questa carenza temporanea di donazioni con l'aumento della frequenza delle raccolte, implementato del 20% e faremo in modo che i donatori delle Avis estromesse, possano riferirsi ad altri nostri centri» afferma de Rosa che lancia un appello. «Invitiamo tutti a donare in ospedale - afferma il direttore sanitario Avis Campania - e invitiamo le strutture pubbliche a razionalizzare meglio le donazioni che, a volte, scadono prima dell'utilizzo perché non c'è la stessa richiesta per tutti i gruppi sanguigni». Infine, la preoccupazione dei vertici dell'Avis Campania riguarda «il processo di riaccreditamento di alcune associazioni donatori di sangue» come si legge in una nota della giunta regionale della Campania. «Temiamo la possibilità che a causa dell'emergenza, si possano riaccreditare le Avis espulse invece di eseguire un accreditamento da capo accertandone tutte le credenziali» conclude De Rosa. 

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Il Mattino