Chiesta la riesumazione di Antonio, il bimbo morto come Fortuna Video

«Arrestarli tutti» per fare giustizia. Ma fare chiarezza solo sulla morte della piccola Fortuna non basta. «Bisogna riaccendere i riflettori anche sulla morte...

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«Arrestarli tutti» per fare giustizia. Ma fare chiarezza solo sulla morte della piccola Fortuna non basta. «Bisogna riaccendere i riflettori anche sulla morte del piccolo Antonio Giglio - dice l'avvocato Angelo Pisani, legale del padre e dei nonni di Fortuna, la bimba di 6 anni uccisa nel parco Verde a Caivano il 24 giugno 2014. - Per questo ho chiesto alla Procura la riesumazione del corpo di Antonio, il bimbo morto circa un anno prima di Fortuna ma in circostanze drammaticamente simili a quelle di Chicca, per accertare le reali cause del suo decesso ed individuare i responsabili, nel caso emergessero particolari tali da ipotizzare che non si sia trattato di un evento accidentale («è caduto dalla finestra mentre guardava in cielo un elicottero» ha testimoniato più volte la stessa madre di Antonio, n.d.r.) ma di un omicidio. Per questo motivo - precisa Pisani - auspichiamo anche un intervento dei Ris nella vicenda, affinchè con i loro rilievi ed indagini mirate si possa stabilire con esattezza, la dinamica, la traiettoria o quant'altro possa chiarire una volta per tutte la causa reale della sua morte, se sia stata cioè davvero accidentale o volontaria».   



Raimondo Caputo

Antonio Giglio era, come è noto, figlio di Marianna Fabozzi, compagna di Raimondo Caputo, arrestato con l'accusa di avere ripetutamente violentato e ucciso Fortuna. Antonio è morto a 4 anni il 27 aprile 2013, a causa dei gravissimi traumi riportati cadendo al suolo da una finestra dell'abitazione della nonna, madre di Marianna Fabozzi, al settimo piano dello stesso edificio nel quale viveva la famiglia di Fortuna. 

«Castrazione chimica e nessuna pietà per i crimini sui bambini - conclude l'avvocato Pisani- Non immaginavo potesse esistere tale inferno dei bambini e che esistesse così vicino a dove viviamo noi. Stavolta ho visto e sentito troppa violenza e troppi orrori, purtroppo la sentenza arriverà tra tanti anni. Ma non voglio tacere e costringerò lo Stato a guardare e sentire». Pisani promette di raccontare tutto «in un libro, sperando almeno di poter salvare altre vittime innocenti da destini già scritti e da tanti orchi ancora in giro».




Intanto il direttore del carcere di Poggioreale, Antonio Fullone, in merito all'aggressione nel penitenziario di Raimondo Caputo, l'uomo accusato di aver violentato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo, chiarisce che
«Caputo è stato colpito con un pugno al volto da uno dei suoi compagni di cella: il vertice della struttura spiega che Caputo si trovava in una cella al piano dedicato ai detenuti per reati sessuali, mentre ora è stato trasferito in una cella singola in un'altra zona del carcere. L'attenzione - conclude Fullone - è ora alta a Poggioreale in caso di visite da parte dei familiari del detenuto visto il timore di possibili ritorsioni anche nei loro confronti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino