Fanno marcia indietro di fronte alla sassaiola di ragazzini, di fronte al lancio di pietre e bastoni. Decidono di non caricare il gruppetto di minorenni (alcuni dei quali...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una fuga di fronte ai teppisti in erba? Prova a fare chiarezza il questore di Napoli Alessandro Giuliano: «Posso solo complimentarmi con i miei uomini per la straordinaria prova di freddezza e sangue freddo dimostrata in quei momenti. Condivido la scelta di non caricare un gruppetto di ragazzini, che nel frattempo sono stati tutti identificati e denunciati. Tirare pietre e bastoni contro la polizia è inaccettabile, chi si è reso responsabile di questi comportamenti ne risponderà di fronte alla giustizia». Ma cosa replica il questore di fronte alla ritirata di agenti in tenuta antisommossa? Non appaiono beffardi i cori di vittoria e le risate generali di un gruppetto di scalmanati contro agenti in divisa? Spiega ancora il questore: «C'è un prequel che non si vede nel video diffuso dai social: la polizia era già intervenuta a impedire le fiamme, bagnando le cataste di legno, come in altre zone della città. A quel punto l'operazione era terminata, non si poteva certo immaginare una carica di decine di agenti contro alcuni ragazzini. Ora le indagini sono in corso, tutti i responsabili saranno perseguiti penalmente». Un video choc, che sembra raccontare la Napoli della «paranza dei bambini» di Roberto Saviano. Un documento decisamente ad effetto, scovato e postato su facebook dal giornalista e consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che commenta così: «È questa la Napoli di domani? Fuori dal contesto in cui vivono i protagonisti di questa inaccettabile ribellione quale spazio e quale funzione potranno mai occupare e svolgere? Occorre fermarli, cresciuti in ambienti criminali siano tolti alle famiglie e rieducati nei luoghi giusti». Hanno i capelli rasati, scimmiottano slogan da stadio, si sentono padroni del vicolo. Tra di loro c'è chi fa un video con il cellulare, magari un po' deluso per non aver potuto immortalare l'ennesimo «fuocarazzo», grazie all'intervento preventivo delle forze di polizia. In modo inconsapevole fornisce con quel documento un assist formidabile agli inquirenti. Identificati alcuni teppisti, sono tutti della zona, tra di loro c'è chi appartiene a famiglie in odore di camorra. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino