«Il Comune di Napoli cancella la ricostruzione dello Science Center bruciato che era prevista per il 4 marzo 2020 e che mai la Fondazione Idis accetterà di vedere...
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La tutela nelle sedi legali degli interessi di Città della Scienza «è un nostro dovere, ora dovremo vedere e valutare con attenzione i danni derivanti dalla decisione dello spostamento del Museo della Scienza sancita nell'acordo siglato ieri a Napoli su Bagnoli». Lo afferma Vittorio Silvestrini, presidente di Città della Scienza, sottolineando che la decisione «contraddice i documenti che le stesse istituzioni avevano varato e in seguito ai quali città scienza ha adottato dei comportamenti e preso decisioni». Silvestrini, nel corso di una conferenza stampa convocata a Città della Scienza, sottolinea «non abbiamo ricevuto nemmeno una telefonata dal Comune o dagli alri soggetti istituzionali».
«Il progetto di ricostruzione dello Science Center - afferma Adriano Giannola, vicepresidente di Città della Scienza - in corso da alcuni anni viene semplicemente cassato e viene rinviato a eventi futuri piuttosto complicati e laboriosi che fanno quindi perdere qualsiasi certezza e un'impresa che vive anche di dati certi su cui costruire i budget e le prospettive. Cade tutto il piano industriale. Quindi non è una polemica sterile su com'era prima e com'è dopo. Non ci sentiamo traditi, ma il sindaco aveva anche firmato l'accordo di programma e aveva partecipato ad alcune sedute della conferenza dei servizi».
La conferenza dei servizi era stata indetta dalla Regione Campania nel marzo 2016 dopo che un raggruppamento di architetti aveva vinto il concorso bandito da Città della Scienza per il progetto del nuovo Museo.
Il Mattino