OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
È l'uomo dalle mille relazioni e dalle mille poltrone. Arrivate per la sua militanza nel M5S, perché è tra i servitori più fedeli della causa pentastellata che a Napoli si è affermata anche grazie al reddito di cittadinanza, misura contro la povertà percepita da 130mila napoletani. Misura che per il popolo - stanco di arrangiarsi - ha un gran bel pregio: si prendono soldi senza lavorare nemmeno un'ora, l'unica fatica vera è quella di andare a votare. Ecco, Francesco Floro Flores - stiamo parlando di lui - viene da quel mondo politico e siede sulla poltrona di commissario di Bagnoli da ottobre 2018. Senza dimenticare che è anche nel Cda di Cassa Depositi e Prestiti, la cassaforte dell'Italia. Insomma, è un uomo potente: non si muove una foglia, non si sposta un euro, non si fa una nomina, se prima non c'è il via libera di Cdp. Floro Flores è un potente che nell'area occidentale della città ha due attività imprenditoriali di grande pregio: nel 2013 ha rilevato lo Zoo e nel 2016 l'Arena Flegrea. Perché Floro Flores è soprattutto - dice di se stesso e come si legge nel curriculum che è online - un imprenditore. Due colpi imprenditoriali in piena era arancione targata Luigi de Magistris. Eppure - malgrado la sua vena da imprenditore - il bilancio da commissario alla bonifiche di Bagnoli - incarico avuto a ottobre del 2018 - è desolante: 400 milioni in cassa ma zero bonifiche. Lo ha certificato la Corte dei Conti a dicembre, meno di due mesi fa. «Per il risanamento dei suoli dell'ex area Italsider ci sono stati criticità e ritardi negli interventi tra il 2015 ed il 2018». Per la magistratura contabile «la bonifica è ancora lontana, malgrado l'enorme onere finanziario sostenuto dallo Stato. E ancora: «In particolare - si legge nel documento dei magistrati contabili - è stata oggetto di approfondimento, nel triennio 2015-2018, l'attività svolta dal nuovo soggetto attuatore Invitalia e dal Commissario straordinario, figura cardine e responsabile dell'intero progetto». Cosa è cambiato dal 2018 a oggi? Nella sostanza nulla. La immaginiamo la scrivania di Floro Flores, con sopra faldoni impolverati e scatoloni pieni di progetti mai realizzati. Come quello della bonifica appena iniziata dell'ex area Eternit, ma non si sa quando finirà. Oppure il progetto della rimozione della colmata a mare, un foglio bianco con su scritto un fantasioso cronoprogramma. Non è stato nemmeno individuato il luogo dove tombare l'eventuale materiale di risulta cioè i veleni. Potremmo continuare ma tanto ci penserà tra pochi mesi ancora una volta la Corte dei Conti a ratificare un fallimento totale. Ma non sono mancate però le spese e gli stipendi «alla struttura». Procediamo con ordine.
Andiamo nel concreto, con il più clamoroso dei flop.
Il Mattino