La forte mareggiata che ha interessato la costa flegrea in questi giorni, ha riversato sulla spiaggia cumuli di rifiuti ma non solo. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sull'arenile della “Beata Venere”, nei pressi di Punta dell'Epitaffio a Baia, la potenza della sciroccata ha strappato dal fondo del mare anche pezzi della città sommersa: porzioni di mura in laterizio e antichi marmi che si mescolano con pneumatici, plastica e rifiuti di ogni genere.
La sciroccata di questi giorni, secondo Mario Rosiello, decano dei sub partenopei con alle spalle decenni di collaborazioni nell'ambito dell'archeologia subacquea in Campania, sarebbe stata di poco inferiore a quella accaduta nell'autunno del 1965 al seguito della quale, gli sconvolgimenti provocati dalle forti correnti marine sul fondo, misero in luce quei brevi tratti di opere murarie e porzioni di sculture - rinvenute poi per caso da un pescatore locale - che in seguito portarono all'individuazione, a Baia, del ninfeo dell'Imperatore Claudio e del suo prezioso ciclo di sculture.
«ll Centro Visite e Coordinamento - spiega la direzione del Parco Archeologico dei Campi Flegrei - dopo la mareggiata dei giorni scorsi, ha effettuato un sopralluogo per constatare eventuali situazioni di spiaggio di materiale antico erratico o oggetto di distacco ad opera della corrente.
Il Mattino