Non ha certo bisogno di difese Antonio Bassolino. «Voglio rispetto», ha detto l'altra sera a San Vitaliano durante una manifestazione politica con Laura Boldrini....
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«La storia della sinistra democratica che ha governato Napoli in tanti anni merita rispetto. La personalità di Antonio rappresenta una forza straordinaria di Napoli, che può dare un contributo importante al successo del progetto di LeU. Non si costruisce una nuova storia tagliando radici ed eliminando il carattere plurale della nostra cultura politica. Ci auguriamo che prevalga saggezza e buonsenso in questi giorni così delicati per la formazione della lista», dichiara Francesco Dinacci, coordinatore MdP di Napoli. Duro, durissimo, l'europarlamentare dalemiano Massimo Paolucci: «Le parole di Rinaldi sono offensive e politicamente inaccettabili. Purtroppo, ancora una volta, al dibattito, al confronto di merito, ad uno sforzo unitario si preferisce la strada degli insulti e delle pregiudiziali. Ne prendiamo atto. Non è con i veti, i processi sommari, un atteggiamento miope e minoritario che si ricostruisce una casa comune della sinistra. Ad Antonio riconfermo la nostra grande stima ed affetto». E aggiunge l'auspicio di vedere l'ex governatore candidato: «Ci auguriamo di averlo protagonista, al nostro fianco, nella prossima campagna elettorale».
Ma le dichiarazioni anti-Bassolino creano fibrillazioni anche dentro «Potere al Popolo», l'area movimentista legata al sindaco de Magistris che stamani si riunisce in assemblea al Modernissimo. «Trovo quantomeno pretestuoso attaccarsi ad un nome come quello di Bassolino per valutare la propria adesione o addirittura la propria candidatura ad un progetto come quello di Liberi e Uguali che puzza di ex, quando da un esponente che si dichiara (ancora e forse a fatica e per convenienza) della sinistra movimentista, mi sarei aspettata un'adesione totale ed incondizionata all'esperienza di Potere al popolo», attacca la consigliera comunale Dema Laura Bismuto riferendosi al collega Rinaldi. Poi la Bismuto, che oggi sarà tra i relatori dell'assise, intinge la freccia nel curaro contro il collega del Consiglio comunale: «Parlare di Bassolino è un modo per lavarsi la faccia ma senza sapone e con le mani sporche».
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Il Mattino