Scuola, a Napoli il sit-in di protesta degli addetti alle pulizie

Napoli - Basta precarietà nella scuola: sit in Ogni mese si calpesta la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie
Non si ferma la lotta dei lavoratori precari della scuola. Questa mattina oltre quattrocento lavoratori si sono dati appuntamento sotto la sede del Consorzio Manital, nel...

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Non si ferma la lotta dei lavoratori precari della scuola. Questa mattina oltre quattrocento lavoratori si sono dati appuntamento sotto la sede del Consorzio Manital, nel complesso del Centro Polifunzionale Inail di via Nuova Poggioreale per dar vita ad un sit-in di protesta partecipato nonostante la giornata lavorativa, indetto dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil, che rappresentano i 4000 lavoratori del decoro e la pulizia delle scuole della Campania.

 
«Nonostante ingenti risorse finanziate, nella legge di bilancio 2019, da parte del Governo, fino al dicembre 2019 - dicono in una nota i sindacati di categoria - per garantire salario, occupazione e servizi di qualità all’utenza scolastica, ormai da lunghi mesi e ripetutamente il consorzio Manital paga con ritardo le spettanze salariali di circa 4000 lavoratori impegnati nell’appalto. Ogni mese si calpesta la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie». La vertenza sta assumendo risvolti sociali non più sostenibili. Sono circa 4.000 i lavoratori ex Lsu impegnati nei lavori di pulizia e decoro degli istituti scolastici che chiedono una soluzione rapida al problema perché la platea delle lavoratrici e dei lavoratori interessati sono prevalentemente donne e uomini con famiglie monoreddito. La protesta proseguirà venerdì prossimo con un nuovo sit-in al Miur regionale. Intanto un brutto ricordo passa per la mente dei lavoratori precari della scuola. Il 2 febbraio del 2017 durante un sit-in sotto la sede del Miur regionale in via Ponte dei Francesi tre manifestanti furono travolti ed investiti da un auto BMW e trascinati per decine di metri. Per Raffaele Vettorino di 62 anni, non ci fu scampo. Trasportato al vicino ospedale Loreto Mare, nonostante i numerosi tentativi di rianimarlo,  poco dopo moriva. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino