Registri di protocolli, centinaia di pratiche e finanche 9mila euro in contanti, custoditi in una cassaforte. La Guardia di Finanza ha fatto visita al «Sai», acronimo...
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LE POLEMICHE
Giovanni De Pietro ha sottolineato che il denaro non era suo ma della moglie ed era frutto di recenti regali ai figli e della pensione dei genitori di lei. Va detto che da tempo il «Sai» è al centro delle polemiche riguardanti il flusso di migranti e la massiccia presenza di cittadini del Bangladesh a Palma Campania. In passato ci sono state anche accuse a De Pietro, che si è sempre difeso: «Noi chiediamo solo la somma per l'iscrizione, che può essere trimestrale, semestrale o annuale. Il nostro sindacato è in regola». Lo stesso Giovanni De Pietro, del resto, è considerato uno dei massimi esperti del fenomeno migratorio che ha riguardato i bengalesi a Palma Campania negli ultimi anni. Dopo il controllo della guardia di finanza, ci va giù duro: «Il comportamento è stato intimidatorio, viola lo statuto dei lavoratori ed è palesemente attività persecutoria antisindacale. I sindacati possono anche non avere sede e gli uffici non possono essere visitati da finanzieri ai fini fiscali. È stato violato lo statuto dei lavoratori». Il sindacalista, poi, sottolinea la sua attività a favore degli stranieri: «Si cerca di intimidire sindacati che svolgono attività di tutela dei diritti degli extracomunitari, in prima linea da anni contro gli abusi». L'impressione, comunque, è che l'indagine sia appena agli inizi: i quattro finanzieri che hanno acquisito gli atti e messo sotto sequestro la somma di denaro potrebbero aver agito per consentire alla procura di fare approfondimenti molto più complessi sull'attività del sindacato di Palma Campania. Allo stato attuale, comunque, né De Pietro né gli altri familiari hanno ricevuto avvisi di garanzia o altre comunicazioni da parte dei magistrati.
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Il Mattino