Beni confiscati, l'appello di Frattasi: «Velocizzare la consegna dei beni confiscati ai clan»

Beni confiscati, l'appello di Frattasi: «Velocizzare la consegna dei beni confiscati ai clan»
Sono circa 17 mila i beni confiscati alla criminalità organizzata e riassegnati per uso sociale o per finalità economiche. Altri 16 mila circa (la cifra è in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono circa 17 mila i beni confiscati alla criminalità organizzata e riassegnati per uso sociale o per finalità economiche. Altri 16 mila circa (la cifra è in continuo aggiornamento) sono attualmente affidati all' Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati. Il dato è emerso nell'incontro con la stampa del direttore nazionale dell'Agenzia, Bruno Frattasi nella prefettura di Napoli dove sono si è svolta la Conferenza dei servizi per l'assegnazione di 746 beni sequestrati (per un valore complessivo di 50 milioni di euro) nelle province di Napoli, Caserta ed Avellino.


«Persiste - ha detto Frattasi, rispondendo alla domanda di un giornalista - il problema della vandalizzazione dei beni, per cui è necessario anticipare la progettualità sulla loro destinazione d'uso, ed è necessario cercare risorse per la loro rifunzionalizzazione».

Altro problema è quello delle imposte che gravano gli immobili assegnati per uso sociale ad associazioni e Fondazioni. Il sacerdote Don Luigi Merola, animatore della Fondazione «'A voce d' 'e creature» di Napoli, che si occupa di minori a rischio ed ha sede in un immobile sequestrato alla camorra, ha lanciato un appello per la sopravvivenza della Onlus dopo aver ricevuto la notifica di un'intimazione a pagare 70mila euro di Imu, un importo insostenibile. «Parleremo del problema al tavolo nazionale - ha detto il direttore dell' Agenzia nazionale per i beni sequestrati - ma il nostro compito è quello di gestire i beni sequestrati e di accompagnarli all' assegnazione ai territori. L' esenzione di tributi è compito del Comune, a cui non possiamo sostituirci». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino