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Oggi il sopralluogo, lunedì la firma a Roma su un protocollo che ratifica l'inizio dei lavori dio ristrutturazione e rigenerazione urbana all'Albergo dei Poveri e il trasferimento della biblioteca nazionale a Palazzo Fuga. Oggi alle 12 proprio nell'edificio di Piazza Carlo III si incontrano il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il sindaco Gaetano Manfredi. Tra i due il dialogo è fitto già da qualche settimana perché sul tavolo non c'è solo il recupero dell'Albergo dei Poveri ma anche partite come il futuro del San Carlo, la nomina al Mercadante e più in generale su come sostenere la cultura a Napoli che sembra essere una delle principali attrazioni per i milioni di turisti che sciamano per la città anche in queste ore. Come dimostrano - del resto - i dati degli accessi ai musei e ai monumenti. Da non sottovalutare nemmeno la circostanza che Manfredi ha tenuto per se la delega alla Cultura e questo significa che è il sindaco in prima persona ad avere i rapporti con il Governo.
È una nota del Ministero a chiarire i contorni dell'operazione, atteso che in cassa già ci sono 100 milioni, eredità del passato Governo, e che Sangiuliano si sta muovendo perché questa dotazione venga ulteriormente implementata. «Il progetto di valorizzazione e rigenerazione urbana del Real Albergo dei Poveri e di Piazza Carlo III, via Foria, Piazza Cavour verrà finanziato dal MiC con una somma complessiva di 100 milioni - a cui si aggiungono ulteriori 15 milioni previsti per l'incremento dei costi delle materie prime - e si inserisce all'interno del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) al Pnrr. Il Ministro è al lavoro per recuperare ulteriori risorse. L'obiettivo è quello di rendere nuovamente fruibile la più grande infrastruttura sociale storica della città di Napoli e di restituire al monumento una vocazione sociale e culturale» l'incipit della nota. Giova ricordare che il pacchetto è in mano all'agenzia di sviluppo nazionale Invitalia che si sta occupando delle gare. Il passo in avanti, quello che oggi Sangiuliano - nella sostanza - porta - è proprio l'accelerazione sui progetti e sulle future destinazioni d'uso del sito «tutto - precisano dal ministero - sarà realizzato d'intesa con il Comune di Napoli, con cui verrà firmato un protocollo lunedì 9 gennaio».
Gli interventi previsti consistono nel consolidamento della struttura, «nella riconfigurazione architettonica dei volumi, nelle attività di restauro, nel recupero e riuso della corte centrale e del connettivo, nella sistemazione impiantistica e allestimento degli spazi e in tutte le operazioni necessarie all'insediamento della nuova destinazione d'uso». Quanto costa? L'importo dei lavori, comprensivo degli oneri di sicurezza, è di 67 milioni e 140mila euro a cui si aggiungono il costo di forniture e servizi per un totale di 9 milioni e costi del personale per un importo di 3 milioni. «Attualmente conclude la nota - risulta in fase di completamento il progetto di fattibilità tecnica economica rafforzato che verrà ultimato per la seconda metà di febbraio, a cui seguirà la contrattualizzazione con l'impresa aggiudicataria dell'appalto».
Il sindaco - e il vicesindaco Laura Lieto - hanno idee molto chiare al pari del ministro e hanno già ampiamente impostato il futuro del sito. Il workshop di dicembre - con gli esperti del settore in particolare il professor Ricky Burdett consulente del Comune - è servito a questo, ovvero a individuare «una visione» del futuro impiego del sito, tra i più grandi d'Europa con i suoi 100mila metri quadrati di superficie. Vale a dire un spazio polifunzionale, una casa dei giovani e della cultura aperta a quel pezzo di città dove tra l'altro insisterà entro un paio di anni una stazione della metropolitana. Usi misti e anche temporanei in attesa dei lavori per far rivivere l'Albergo dei poveri.
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