Biblioteca nazionale all'Albergo dei poveri di Napoli, il ministro Sangiuliano accelera

Oggi alle 12 si incontrano il ministro della Cultura Sangiuliano e il sindaco Manfredi

L'Albergo dei poveri
L'Albergo dei poveri
di Luigi Roano
Venerdì 6 Gennaio 2023, 10:00 - Ultimo agg. 18:59
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Oggi il sopralluogo, lunedì la firma a Roma su un protocollo che ratifica l'inizio dei lavori dio ristrutturazione e rigenerazione urbana all'Albergo dei Poveri e il trasferimento della biblioteca nazionale a Palazzo Fuga. Oggi alle 12 proprio nell'edificio di Piazza Carlo III si incontrano il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il sindaco Gaetano Manfredi. Tra i due il dialogo è fitto già da qualche settimana perché sul tavolo non c'è solo il recupero dell'Albergo dei Poveri ma anche partite come il futuro del San Carlo, la nomina al Mercadante e più in generale su come sostenere la cultura a Napoli che sembra essere una delle principali attrazioni per i milioni di turisti che sciamano per la città anche in queste ore. Come dimostrano - del resto - i dati degli accessi ai musei e ai monumenti. Da non sottovalutare nemmeno la circostanza che Manfredi ha tenuto per se la delega alla Cultura e questo significa che è il sindaco in prima persona ad avere i rapporti con il Governo. 

È una nota del Ministero a chiarire i contorni dell'operazione, atteso che in cassa già ci sono 100 milioni, eredità del passato Governo, e che Sangiuliano si sta muovendo perché questa dotazione venga ulteriormente implementata. «Il progetto di valorizzazione e rigenerazione urbana del Real Albergo dei Poveri e di Piazza Carlo III, via Foria, Piazza Cavour verrà finanziato dal MiC con una somma complessiva di 100 milioni - a cui si aggiungono ulteriori 15 milioni previsti per l'incremento dei costi delle materie prime - e si inserisce all'interno del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) al Pnrr.

Il Ministro è al lavoro per recuperare ulteriori risorse. L'obiettivo è quello di rendere nuovamente fruibile la più grande infrastruttura sociale storica della città di Napoli e di restituire al monumento una vocazione sociale e culturale» l'incipit della nota. Giova ricordare che il pacchetto è in mano all'agenzia di sviluppo nazionale Invitalia che si sta occupando delle gare. Il passo in avanti, quello che oggi Sangiuliano - nella sostanza - porta - è proprio l'accelerazione sui progetti e sulle future destinazioni d'uso del sito «tutto - precisano dal ministero - sarà realizzato d'intesa con il Comune di Napoli, con cui verrà firmato un protocollo lunedì 9 gennaio». Quindi il passaggio sulle destinazioni d'uso: «Molte le destinazioni immaginate per il nuovo Real Albergo dei Poveri a partire dal trasferimento della Biblioteca nazionale di Napoli con grandi sale di lettura e una sala conferenza con più di 1000 posti; inoltre un Mann2, in modo da poter esporre le tantissime opere che ora giacciono nei depositi del Museo archeologico nazionale di Napoli. L'Università Federico II avrà qui uno spazio, sul modello già realizzato a Napoli est nel quartiere San Giovanni».

 

Gli interventi previsti consistono nel consolidamento della struttura, «nella riconfigurazione architettonica dei volumi, nelle attività di restauro, nel recupero e riuso della corte centrale e del connettivo, nella sistemazione impiantistica e allestimento degli spazi e in tutte le operazioni necessarie all'insediamento della nuova destinazione d'uso». Quanto costa? L'importo dei lavori, comprensivo degli oneri di sicurezza, è di 67 milioni e 140mila euro a cui si aggiungono il costo di forniture e servizi per un totale di 9 milioni e costi del personale per un importo di 3 milioni. «Attualmente conclude la nota - risulta in fase di completamento il progetto di fattibilità tecnica economica rafforzato che verrà ultimato per la seconda metà di febbraio, a cui seguirà la contrattualizzazione con l'impresa aggiudicataria dell'appalto». 

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Il sindaco - e il vicesindaco Laura Lieto - hanno idee molto chiare al pari del ministro e hanno già ampiamente impostato il futuro del sito. Il workshop di dicembre - con gli esperti del settore in particolare il professor Ricky Burdett consulente del Comune - è servito a questo, ovvero a individuare «una visione» del futuro impiego del sito, tra i più grandi d'Europa con i suoi 100mila metri quadrati di superficie. Vale a dire un spazio polifunzionale, una casa dei giovani e della cultura aperta a quel pezzo di città dove tra l'altro insisterà entro un paio di anni una stazione della metropolitana. Usi misti e anche temporanei in attesa dei lavori per far rivivere l'Albergo dei poveri. 

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