Albergo dei Poveri, il Comune di Napoli: «Luogo di cultura aperto al territorio»

Dopo l'intervista del ministro Sangiuliano: «Palazzo Fuga diventerà il Beaubourg di piazza Carlo III»

Lo scalone dell'Albergo dei Poveri di Napoli
Lo scalone dell'Albergo dei Poveri di Napoli
di Luigi Roano
Venerdì 23 Dicembre 2022, 07:05 - Ultimo agg. 24 Dicembre, 10:05
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Sembra funzionare la sinergia tra Comune e Gennaro Sangiuliano il ministro della Cultura. Così le parole dell'esponente del Governo di Giorgia Meloni sul rilancio dell'Albergo dei Poveri sono accolte con favore da Palazzo San Giacomo: «A Napoli - ha dichiarato in una intervista a Il Mattino il ministro - ci misureremo con un intervento di enorme valore. La ristrutturazione di Palazzo Fuga. Qui allestiremo la grande Biblioteca europea di Napoli, l'Albergo dei poveri che sarà trasformato nel Beaubourg di piazza Carlo III con la creazione di servizi culturali avanzati e di una sezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In più, ma ciò non costituisce un aspetto secondario, riqualificheremo l'area che sarà uno spazio vivo soprattutto per i giovani. Ricorda il degrado che si registrava nel quartiere di Parigi prima che sorgesse il Centre Pompidou? Ecco. Palazzo Fuga avrà la stessa funzione di ammodernamento a Napoli». Nel corso dell'intervista il ministro ha pure ricordato che il suo dicastero ha la gestione di oltre 4 miliardi a valere sul Pnrr. 

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A parlare è l'assessora all'Urbanistica e vicesindaca Laura Lieto che esattamente 9 giorni fa - assieme al sindaco Gaetano Manfredi che ha la delega alla Cultura - ha annunciato che «Entro fine anno al massimo l'inizio del 2023 Invitalia chiuderà la gara per scegliere le imprese che eseguiranno la progettazione mentre a metà del 2023 dovrebbe aprirsi il primo cantiere». Annuncio fatto nel corso di un workshop al quale ha partecipato il professor Ricky Burdett, uno dei massi esperti di rigenerazione urbana ora consulente del Comune.

E caso ha voluto che proprio ieri in Consiglio comunale la Lieto ha relazionato sullo stato dell'Arte dell'Albergo dei Poveri. «Quelle ministro Sangiuliano - spiega la vicesindaca - sono indicazioni che ci trovano in sintonia perché sono di grande interesse. Promuovono questo edificio in un contesto europeo che richiederanno sulla base del progetto che man mano si andrà ad affinare passaggi incrementali. La visione del ministro è attenta fa l'esempio classico del Beaubourg con funzioni di rango internazionale e questa per noi non può che essere una prospettiva di grande interesse». La Lieto sottolinea alcuni punti sul rilancio dello storico edificio - il più grand d'Europa a partire dall'idea che quella deve essere la casa dei giovani come lo stesso ministro ha ribadito. «Raccoglieremo idee dal territorio e dal Consiglio comunale. L'Albergo dei poveri deve mantenere funzioni come quell'accoglienza di dare a chi non l'ha avuta una seconda opportunità. La parolina magica è giovani sulla quale il sindaco ha molto insistito e la scommessa dell'operazione è fare una rigenerazione in chiave europea con quel tipo di ispirazione cioè mantenendo la storia dell'edificio e di sviluppare la sua vocazione guardando ai giovani e alla cultura». In Consiglio comunale la Lieto ha aggiornato sui prossimi passaggi: «Il progetto del grande edificio di piazza Carlo III è al centro di una cabina di regia con il Ministero della Cultura, con un finanziamento di cento milioni previsto nell'ambito del Pnrr e l'affidamento ad Invitalia della progettazione. Architettura, servizi di ingegneria, strutture e sicurezza, queste le attività oggetto del piano, anche se manca ancora il progetto vero e proprio, che sarà pronto entro dicembre 2023». La vicesindaca precisa: «Il finanziamento servirà per operare su una parte dell'edificio, che occupa una superficie complessiva di 150mila metri quadrati, e consentirà di ristrutturare la corte centrale, la corte occidentale e tutto il piano terra, dal lato di piazza Carlo III e da via Tanucci, e ad arredare la parte ristrutturata. I luoghi saranno destinati ad attività sia permanenti che temporanee, creando una grande infrastruttura sociale urbana in costante movimento e in rapporto coi territori per promuovere impegno sociale e trasformazione». 

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